Devoggol «Shall We Go To The Disco?» (2009)

Devoggol «Shall We Go To The Disco?» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
HeavyGabry »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Devoggol

Titolo:
Shall We Go To The Disco?

Nazione:
Italia

Formazione:
Justin - Guitar
Marcus - Vox
K - Drums

Genere:

Durata:
32' 32"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Devoggol sono un trio proveniente da Prato che già dalla presentazione della line up è abbastanza curioso: infatti scorrendo i nomi del gruppo si nota subito la mancanza di un bassista (scelta voluta da parte della band). Ma tralasciando questa particolarità, che per il loro sound non si rivela per nulla problematica, arriviamo a parlare dell'esordio "Shall We Go To The Disco?", disco tanto ricco di proposte quanto spiazzante. Il problema è proprio nella tempesta di idee che si affollano nella mente di Justin, Marcus e K: come fare a coniugare Doom, Sludge, Rock'n'Roll e un pizzico (ma proprio un pizzico per fortuna) di Mathcore? Una creatura simile metterebbe un pò di timore anche a chi non conosce il significato della parola pregiudizio e le premesse non sembrano delle migliori con le prime due tracce, di sicuro le meno riuscite di tutto il disco. Ben carico di prevenzione ho quindi continuato l'ascolto del disco, e con mia grande sorpresa già dalla terza canzone ("Devil's Worshipper", di ispirazione fortemente motorheadiana) mi sono dovuto ricredere. Sugli stessi binari viaggia "Hard Times" e si ha la sensazione che il disco stia prendendo a poco a poco una forma definita, ma ecco che con "Clodwind" le cose cambiano nuovamente: ci troviamo di fronte a un brano di Doom ortodosso che più ortodosso non si può musicalmente, accompagnato dalla lacerante voce di Justin, che fa tendere questo splendido pezzo verso lo Sludge. Purtroppo l'atmosfera magica viene subito infranta da una sempliciotta "Hit The Ground" e poi dalla titletrack dove ritornano prepotenti i Motorhead. Di sicuro nemmeno questa rappresenta pienamente la band, anche se è molto più piacevole della precedente da ascoltare.
Un pò di varietà giunge nuovamente con "1000 Damned", mid tempo ipnotico dove in alcuni minimi frangenti emergono gli Hawkwind grazie alla chitarra di Marcus e si continua bene con la lenta "Otrebron", dove la band si concede alcuni momenti di schizofrenia (tutto sommato ben inseriti).
La lunga scia di rumori di sottofondo con cui si conclude "Otrebron" lascia spazio alla penultima "Betray", molto moderna nel sound (sempre nel senso in cui lo intendono i Devoggol) ma non riuscitissima e cede quasi subito il passo alla conclusione vera e propria di "Washed Away By The Sea": il pezzo nelle intenzioni segue la buona "Otrebron" ma le accelerazioni schizofreniche qui sono usate un pò a sproposito, quindi l'alternanza lentezza/velocità non è facile da digerire e lascia un pò d'amaro in bocca (anzi, nei padiglioni auricolari). Come chiusura forse era meglio puntare su un altro brano.
In sintesi: i Devoggol presentano due anime che li attraggono in maniera esattamente uguale e non vorrebbero sottrarsi a nessuna delle due. Ma le idee migliori si presentano nei brani che possiedono un taglio definito (o sul Rock'n'Roll o sullo Sludge/Doom), quindi consiglierei a questo trio con un calderone di spunti così ricco di scegliere (anche se è doloroso) una delle due strade e dare così il meglio di sé. Alla prossima.