Klimt 1918 «Undressed Momento» (2003)

Klimt 1918 «Undressed Momento» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Heresy »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1915

 

Band:
Klimt 1918
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Titolo:
Undressed Momento

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco - chitarra e voce
Alessandro - chitarra
Davide - basso
Paolo - batteria

 

Genere:

 

Durata:
46' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Anche se con un anno e mezzo di ritardo dall'uscita sul mercato di questo primo full-length dei romani Klimt 1918, io la recensione la faccio lo stesso!
I Klimt 1918 (ormai una realtà discretamente affermata nel panorama underground nazionale) si sono formati nel 1999 per opera dei fratelli Marco e Paolo Soellner, che erano gli unici due reduci dei deathsters Another Day. Nel 2000 essi cominciano a dedicarsi a nuove sonorità con i Klimt, entrano in formazione Davide al basso e Francesco alla chitarra e arrivano alla realizzazione del loro primo e unico demo "Secession makes post-modern music", il quale viene ben accolto e garantisce loro un contratto con la campana My Kingdom Music. Dopo un cambio di line-up (entra infatti in formazione Alessandro alla chitarra al posto di Francesco), i nostri giungono all'esordio con questo "Undressed momento", registrato nei romani e rinomati Outer Sound Studios di Giuseppe Orlando (Novembre), dai quali devo dire stanno uscendo davvero ottimi dischi da un po' di tempo a questa parte!
Che dire del presente disco se non che merita perlomeno un ascolto per dare l'idea delle emozioni che è in grado di suscitare (anche se ammetto che probabilmente potrebbe non colpirvi al primo ascolto, dipende da quanto si è abituati ad ascoltare musica "emozionale" - mi si passi il neologismo...). Le influenze dei quattro sono tra le più disparate: ci si possono infatti sentire echi tanto di gothic metal (Anathema, Paradise Lost, per fare qualche nome...) quanto dei Novembre ("Stalingrad theme"), tanto della dark-wave anni '80 (ascoltare l'inizio di "That girl" per credere, sembra di stare a sentire i Cure...) quanto di passaggi più tipicamente rock. La voce si adatta alla perfezione a ognuno di questi momenti, malinconici e intimisti oppure un po' più solari che essi siano, le chitarre sono quasi sempre pulite con delle parti di chitarra distorta, a volte, la sezione ritmica suona perfettamente all'unisono, e ogni tanto si sentono anche passaggi di doppia cassa, il basso si sente molto bene per tutto il disco e il tutto è mescolato così sapientemente che quasi non si crede che questo sia solo il primo disco. I testi sono dolcissimi e con una vena di malinconia di fondo, la produzione è ad opera di Giuseppe Orlando e Massimiliano Pagliuso dei Novembre ed è - manco a dirlo - ottima, le foto del libretto sono scattate da Marco così come opera sua sono tutti i testi e le musiche. Dopo un'intro impossibile da giudicare (ma i s.v. non si possono mettere per esigenze di copione), abbiamo otto perle tutte distinte ma che per tre quarti d'ora si amalgamano talmente bene tra loro da riuscire a non farci staccare dallo stereo. Capirete quindi che una valutazione numerica di fronte a un disco del genere perde qualsiasi senso.
Non so che altro dire in questa sede, spero di essere riuscito a dare un'idea della proposta dei Klimt e di avervi invogliato a comprarvi questo disco, io personalmente attendo il loro nuovo lavoro "Dopoguerra" che dovrebbe essere in uscita a breve, e che spero confermi gli standard qualitativi del debutto!

Track by Track
  1. _ 85
  2. Pale song 95
  3. Parade of adolescence 95
  4. We don't need no music 95
  5. Undressed momento 95
  6. That girl 95
  7. Naif watercolour 95
  8. If only you could see me now 95
  9. Stalingrad theme 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 100
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 100
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
94

 

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