Sunset «I.H.R.» (2009)

Sunset «I.h.r.» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2152

 

Band:
Sunset
[MetalWave] Invia una email a Sunset [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sunset [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sunset [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Sunset [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Sunset

 

Titolo:
I.H.R.

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simon Locatelli :: Vocals
Alberto “rot” Rudoni :: Guitars
Alex Rosalio :: Bass

 

Genere:

 

Durata:
25' 57"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con l'iniziale IRH, acronimo di “Italian Heavy Rock” i quartetto novarese dei Sunset apre le porte al suo esordio per mezzo di un EP autoprodotto.
L'intro sembra essere un jingle radiofonico di cattivo gusto oppure un motivo per non prendersi troppo sul serio..chi può dirlo, non certo il sottoscritto, fattostà che se avessi dovuto dar retta alla prima impressione questa recensione non avrebbe mai avuto luogo in quando avrei cestinato immediatamente il disco e mi sarei acceso una sigaretta.
E invece ho proseguito perchè l'istinto di ascoltatore da competizione che mi si addice è più forte di qualsiasi altra cosa, ed è stata proprio questa curiosità che mi ha fatto scoprire una grandissima band che ora apprezzo moltissimo e che non vedo l'ora di riascoltare con del nuovo materiale.
Italian Heavy Rock dicevo, beh sì, l'appellativo e soprattutto il genere coincidono alla perfezione: i nostri si cimentano fin da subito con dell'Heavy -anche abbastanza radiofonico per certi versi- che mette allegria, è festaiolo e mette in chiaro che il duo tanto amato dal rock “amore-sesso” è tra i fondamentali temi delle liriche cantate rigorosamente in italiano.

I brani sono costruiti in modo semplicissimo ed eseguiti con grandissima classe, specie nella sfera dei riff e degli assoli, i ritmi sono precisi, mai banali pur esemplando bene tutti i pattern del genere. La voce del Locatelli non dispiace affatto anzi, è carica di energia e di simpatia e rende i pezzi ancora più dinamici pur mantenendo quella semplicità di fondo stile “easy listening”; il finto catchy da bimbiminchia non è contemplato nel rock per fortuna perciò non mi aspetto di vedere bimbiminchia che ascoltino questa roba qui, anche perchè non la capirebbero!
Appena ho letto “Kimi Ga Suki DaTo Sakebitai” ho storto il muso chiedendomi cosa centrasse con tutto il resto ma è appunto quel giapponese cantato dal Locatelli e quella valida rielaborazione del pezzo che mi hanno convinto, anche perchè si tratta della sigla -famosa più che altro in Giappone- del manga Slam Dunk.
Certo, non che questa cover sia obbligatoria e fondamentale per un esordio così riuscito ma di certo ho apprezzato il fatto che non l'hanno resa patetica.
In conclusione direi proprio che quest'esordio ha dato i suoi buonissimi frutti e mi aspetto di ascoltare un album vero e proprio!

Track by Track
  1. Intro 50
  2. Carica RnR 70
  3. Se Solo 6 70
  4. Ombre e Nuvole 65
  5. Veleno Per L'Anima 80
  6. Grigio Notte 80
  7. Portami Via 75
  8. Slam Dunk (Opening Theme) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
70

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 2152 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti