Timesword «Chain of sin» (2010)

Timesword «Chain Of Sin» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1525

 

Band:
Timesword
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Timesword [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Timesword

 

Titolo:
Chain of sin

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mark Pastorino: voce
Dan Logoluso: chitarra
Alberto Sonzogni: tastiera
Luce Prederi: basso
Alex Galanti: batteria

 

Genere:

 

Durata:
53' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Timesword, in partenza progetto solista del chitarrista dalle notevoli doti tecniche Dan Lagolusso, si è allargato in breve tempo includendo una band completa e molto preparata con personaggi di spicco anche grazie a collaborazioni di tutto rispetto. La musica che propongoo con il loro primo album "Chains of Sin" è un Progressive Metal assolutamente ben curato ed estremamente dinamico, ben lontani da scontati richiami a Dream Theater e Rush...Infatti, nonostante lo stile prog con moltissimi elementi abbastanza "canonici" come cambi tempi molto netti, ritmiche dispari e sfoggio di notevolissime doti esecutive, la band rende l'ascolto molto piacevole e scorrevole attraverso l'inserimento di parti molto melodiche, più vicine all'heavy di stampo molto classico che al prog: la somma di questi elementi da come risultato finale sezioni ritmiche molto intricate e incalzanti che si alternano a ritornelli molto orecchiabili e di impatto.

A questo punto risulta chiaro che l'aspetto compositivo dei pezzi è veramente molto interessante sia per i puristi del metal che per i feticisti del progressive. Le date in cui suoneranno live in giro per l'Europa, mette in evidenza che giustamente i Timesword raccolgono notevole interesse sia dal pubblico che delle agenzie.

Le performance tecniche sono assolutamente ottime: particolare nota per voce e tastiere: le prime capaci di rendere originalissimi gli arrangiamenti "rubando" fraseggi alla chitarra, mossa molto azzeccata secondo me oltre all'uso di suoni molto più vintage come hammond. La voce invece, si destreggia ottimamente tra pezzi pulitissimi e cristallini e parti molto più graffianti, caratteristica molto rara nel genere. Anche il mixaggio è molto curato rende perfettamente ascoltabili tutte le singolo linee strumentali, caratteristica indispensabile per il genere. C'è inoltre da sottolineare che nessuno dei componenti si lascia andare ad "esagerazioni" strumentali che spesso appesantiscono l'ascolto.


Forse di secondo piano rispetto alla composizione, ma comunque molto importante, l'unico punto dolente del lavoro è la grafica: l'idea dell'ambientazione un po'"teatrale" abbastanza decadente, non si addice molto al genere proposto, la stessa copertina non è ne molto originale ne interessante. Questo aspetto sarà sicuramente da dover curare maggiormente nei prossimi lavori.

Track by Track
  1. A Thousand Year Kingdom 75
  2. Highway to Paradise 80
  3. A new Way 85
  4. World Confusion 85
  5. Skyland 85
  6. Real Mistery 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Dust » pubblicata il --. Articolo letto 1525 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti