S.Pollution «Beast» (2003)

S.pollution «Beast» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2179

 

Band:
S.Pollution
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Titolo:
Beast

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
-

 

Genere:

 

Durata:
44' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli S.Pollution (forma abbreviata di self-pollution, cioé auto-polluzione, dovuta a masturbazione) nascono nella primavera del 2000 e subiscono i necessari aggiustamenti di formazione prima di arrivare al demo d'esordio a titolo "In The Heart of the Night", datato 2002.
Nel 2003 riescono a registare il demo che mi appresto ad ascoltare, inciso in maniera più professionale del precedente e comprendente anche due estratti dal primo demo, ma in versione live!

I nostri aprono le danze con il riffone iniziale di "Deadest" che subito fa capire le intenzioni del combo: suonare del power-thrash in vecchio stile americano, dal sapore Metallica del periodo "Light the Lightning" per un pezzo che alterna mid-tempos andanti di cassa, riff semplici ma ben congegnati ed un lungo assolo finale in stile "Fade to Black". Il tutto però condito con una voce cupa e growl.
La seguente "Beast" è introdotta da samples elettronici e feedback di chitarra che portano ad un up-tempo non velocissimo. La voce si incupisce leggermente, mentre il riffing è un pò meno duro e melodico, e mi riporta in mente certe cose di vetero-death metal a-là Death del periodo "Scream Bloody Gore", ma con voce molto più gutturale. Il riffing è sempre abbastanza semplice ed il riff finale ricorda ancora certi Metallica (del periodo per il quale ancora si meritavano questo nome) con tanto di assolo melodico in stile Hammet. Nota negativa del pezzo è proprio l'assolo che ricorda molto quello del brano precedente (sia nel riff di sostegno sia nella tipologia), il quale, gia di suo, ricordava quello di "Fade to Black".
"Black Sunrise" è aperta da un riff su beat marziali di rullante, e poi evolve in una armonizzazione a-là Metallica/Iced Earth di discreta fattura, poi interrotto dalla strofa (invero piuttosto standard) su cui risalta il vocione del signer Luca.
Un riff di di chitarra che fa tanto Bay Area metà anni 80, poi doppiato dalla seconda chitarra apre "The Curse". Un bel riff/assolo armonico della solista ci conduce nella parte centrale di quello che a mio avviso è il migliore pezzo del demo. In pieno tributo ai migliori (ed estinti) Metallica il brano in questione è un lungo strumentale con tanto di porzione centrale di chitarra acustica arpeggiata: davvero bella la melodia!
Arriviamo quindi ai due brani live di due brani estratti dal precedente demo.
Il suono è indubbiamente meno buono, tanto che tutti gli strumenti sembrano filtrati con un imbuto.
Ad ogni modo, "In the Heart.." la title-track del precedente studio-work, suona discreta ed in pieno stile S.Pollution. La voce si esprime in un buon growl, ma risulta davvero poco curata quanto scarsa quando passa a tonalità pulite! Il resto della band mostra invece, anche dal vivo, un discreto affiatamento ed una buona tecnica.
Segue e conclude il demo la verisone live di "Proud", una song aperta da un arpeggio di chitarra che ricorda fin troppo l'arpeggio di "Love" dei Pantera. Il successivo riff invece mi ha fatto sorridere un pò perché ricorda molto quello di "RIP" dei ternani SRL. Un lungo assolo prende per mano e conduce verso un rallentamento mosh.
Dopo un lungo silenzio, a mo' di ghost-track arriva anche la riproposizione live di "Raining Blood" degli Slayer, presentata però con un growl in stile Chris Barnes. Evito di parlarne perché, secondo me, l'unico gruppo che ha coverizzato bene questa canzone del mio gruppo preferito viene dalla Polonia e risponde al nome di Vader!

In conclusione, questi S.Pollution mi hanno lasciato un pò interdetto.
Indubbiamente è un gruppo che ha dalla propria una solida base di partenza dovuta soprattutto ad una discreta tecnica individuale, un buon amalgama di band (la sezione dal vivo lo dimostra appieno) ed anche ad una buona dose di "palle" nello scegliere di suonare un genere non più alla moda.
D'altro canto, però, latita nel gruppo quel "qualcosa in più" che permetta di far risaltare il combo nell'affollatissimo panorama metal-underground italiano.
Mi permetto di consigliare agli S.Pollution di curare maggiormente gli arrangiamenti dei pezzi, cercando di trovare soluzioni che possano far rimanere i brani impressi nella memoria degli ascoltatori, e consiglio loro soprattutto di amalgamare il cantato nella loro proposta musicale: il growl di stampo floridiano, su musica neanche lontanamente death, stona non poco!
Attendo quindi un loro prossimo lavoro perché ho la certezza che gli S.Pollution possono dare molto di più!

Track by Track
  1. Deadest 65
  2. Beast 60
  3. Black Sunrise 65
  4. The Curse 80
  5. In the Heart of the Night (live) 65
  6. Proud (live) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

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