Firestorm «Web Of Deceit» (2008)

Firestorm «Web Of Deceit» | MetalWave.it Recensioni Autore:
NeOz »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1335

 

Band:
Firestorm
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Titolo:
Web Of Deceit

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Riccardo Curzi - Vocals
Moreno Baldoni - Guitar
Manuele Pesaresi - Guitar
Simone Monterubbiano - Bass
Simone Polenta - Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Firestorm, quintetto marchigiano e più precisamente di Ancona, si forma nel 2000 come progetto cover band degli Iron Maiden fino a diventare, nel corso degli anni, una band progressive metal fortemente ispirata da Dream Theater, Angra e Labyrinth. Dopo un primo demo CD dal titolo “The Never-Ending Course of Time”, i nostri subiscono tra il 2003 ed il 2004 un radicale cambio di line-up che porta alla dipartita di tutti i componenti ad eccezione di Manuel Pesaresi, chitarrista e maggior compositore della band. Nel 2006 i Firestorm riescono a completare la formazione ed iniziano così la scrittura del disco che mi appresto a recensire. “Web Of Deceit” è per l'appunto il primo full-lenght degli anconetani che (intro escluso) consta di 9 tracce per un totale di 50 minuti. Il disco è una buona prova di progressive/power metal “all'italiana” che spicca maggiormente per l'egregio lavoro delle chitarre di Manuele Pesaresi e Moreno Baldoni mentre pecca decisamente nelle vocals. Si nota, purtroppo, “dietro” alla maggior parte delle tracce la costante ed incombente presenza di Vision Divine, Labyrinth ed Angra, vedi “Angeldevil”, “Falling Into Alienation” che per carità sono brani molto ben suonati e ben scritti ma mancano totalmente di originalità. Il discorso si fa differente quando la band pigia più sulla cattiveria che sulla melodia in quanto riesce, secondo me, a dare il meglio non seguendo i soliti canoni stilistici. Su tutte, la canzone che più merita, sempre a mio avviso, è “Tempus Fugit” un eccellente connubio tra potenza e tecnica, unici nei sono, come nella maggior parte del disco, le linee vocali, decisamente migliorabili. Pregevoli anche entrambe le parti di “The Neverending Course Of Time” sicuramente gli episodi più personali dell'intero lavoro e divertente la scelta di inserire come outro di “Salomè” il tema di Benny Hill.
In conclusione il disco presenta alcuni ottimi spunti ma non riesce a colpire ed a catturare totalmente l'ascoltatore in quanto denota la mancanza di vocals all'altezza ed a tratti assenza totale di personalità. Da sottolineare invece l'ottima tecnica dei chitarristi e della sezione ritmica, l'artwork molto ben curato ed il sound, bello pieno, corposo e potente.

Track by Track
  1. A Cold Hand In A Warm Heart 55
  2. Angeldevil 65
  3. Falling Into Alienation 65
  4. Tempus Fugit 80
  5. The Neverending Course Of Time Pt. 1 (Impulses Of The Heart) 75
  6. Pictured By The Moon 65
  7. Salomè 65
  8. Beyond Every Rational Thought 65
  9. Shadows In My Mind 70
  10. The Neverending Course Of Time Pt. 2 (Walls Of The Past) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
69

 

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