Rosae Crucis «Worms of the Earth» (2003)

Rosae Crucis «Worms Of The Earth» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Riccardone »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
3532

 

Band:
Rosae Crucis
[MetalWave] Invia una email a Rosae Crucis [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rosae Crucis [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rosae Crucis [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Rosae Crucis

 

Titolo:
Worms of the Earth

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giuseppe "Ciape" Cialone : Lead & Backing vocals, screaming
Andrea "Kiraya" Magini : Lead, rythm and acoustic guitars
Massimiliano Salvatori : Bass guitars

Special Guest :: Giuseppe "or death" Orlando : Drums and Percussion

 

Genere:

 

Durata:
55' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Album di debutto per i Rosae Crucis. Dopo il primo demotape "Il re del mondo" (1993) ed il secondo "Fede potere vendetta", ecco il primo album di debutto : "Worms of the Earth"
Il disco è un "moving concept album" e si apre con "Behind the eyes of Partha Mak Othna", in cui la fa da padrona la voce con un sottofondo di chitarra "tappeto" e batteria in crescendo, in pieno stile "Rock Opera" insomma. Tutta un'altra musica suona per "The justice of Roma", la seconda traccia : Speed Metal al fulmicotone ... Riff aggrssivi e d'impatto, batteria a 1000 bpm, etc. Ma sicuramente non mancano le variazioni ed i cambi di ritmo. Per "Bran Mak Morn" vale lo stesso discrso, solo che si aumenta ancora di più la velocità ... La canzone termina con il canto di ucelli e vento, che in realtà ci introducono al quarto brano "A wizard in my dreams". Questa traccia è basata sulla narrazione della storia, in cui l'unico strumento che suona credo che sia la chitarra pulita, la quale accompagna la voce del narratore. Dopo aver riposato quindi i timpani torna l'aggressività di "Escape from Eboracum", la quinta traccia, brano in cui la fa da padrona un riff terzinato e doppia cassa della batteria, che imprimono al pezzo un ritmo decisamente incalzante. Da una canzone di 6'53" non ci potevamo non aspettare però le varie influenze lasciate dai grandi Manowar, Hellowen, passando anche per Stratovarius e Blind Guardian ... Eccoci quindi alla sesta traccia "The dragon's moor". Siamo sempre sul Power Metal dalle influenze nordiche, spettacolare il cambio che avviene a 3'00", stop improvviso a 3'34" e poi si torna sulle note dell'inizio, con un voce arrichita di cori di grande effetto. "Gates to the abominium" è la settima traccia del disco che riprende sostanzialmente il genere principale. Una bella intro per "The black ston", l'ottava traccia del disco, che sembra far placare un po' il ritmo, ma così non è : dopo un breve stop a 46" si ricomincia con il Power, quindi tornano i mega-riff iperveloci e doppia cassa "a palla". "Traian's tower falls" è la nona traccia, la ballad, in pieno stile Power, con tanto di esplosioni e vetri che si rompono. "The worms of the Earth" è la decima traccia, la title-track, in cui si evincono, tra l'altro, le buoni doti vocali del cantante, che si diverte ad urlare in falsetto intorno a 55" lasciando poi il posto ad una seconda voce dalla classica timbrica Death. La penultima traccia è "The witch", ancora in pieno stile Power. Tutt'altro ritmo per la dodicesima ed ultima traccia "Requiem for Titus Silla", una marcia funebre per l'eroe dell'opera morto in guerra. Pezzo tristissimo di natura melodica, con suoni di chitarre taglienti, che ricordano a tratti la colonna sonora del legendario Ken Shiro ...
Che dire nel complesso ? Beh, questo disco è sicuramente piacevole da ascoltare e sinceramente anche da osservare. La tecnica nel complesso è buona, anche se a mio avviso i singoli musicisti si potevano prendere più spazio. Ad esempio, mi sarei aspettato almeno un iper assolo di chitarra alla Timo Tolki o uno spazietto dedicato al basso ... Per essere il primo disco comunque il lavoro è buono, il tempo passato nello studio di registrazione si è concluso con un buon missaggio, quindi bravi ragazzi !

Track by Track
  1. Behind the eyes of partha mak othuna 60
  2. The justice of Roma 65
  3. Brna mak morn 70
  4. A wizard in my dream 60
  5. Escape from eboracum 75
  6. The dragon's moor 65
  7. Gates to the abominium 65
  8. The black stone 70
  9. Traian's tower falls 80
  10. The qorms of the earth 70
  11. The witch 65
  12. Requiem for Titus Silla 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Riccardone » pubblicata il --. Articolo letto 3532 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti