Kardia «Frammenti di violenza controllata» (2002)

Kardia «Frammenti Di Violenza Controllata» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Riccardone »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2780

 

Band:
Kardia
[MetalWave] Invia una email a Kardia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Kardia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Kardia [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Kardia

 

Titolo:
Frammenti di violenza controllata

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Franzè : Vocals, Keyboard
Pietro Capriotti : Guitars, Bass, Backing Vocals
Paolo Alvano : Vocals, Bass, Guitars
Alessandro Emberti : Drums, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
28' 52"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2002

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Lavoro di debutto per questi nuovi Kardia. Sembra che il centro Italia crei comunque dei buoni frutti...
Non classificherei però questo gruppo nel settore Heavy Metal. La prima traccia è "Kubo", da cui si evincono sia una buona preparazione tecnica che un'esperienza pluriennale nel campo musicale, il tempo è irregolare e contornato da una bella chitarra pulita e suoni d'atmosfera. L'aggancio con la seconda traccia "Nero" e' ottimo, l'intro è caratterizzata infatti da un ritmo irregolare sul quale poi si affaccia una chitarra distorta dalle sonorità tipicamente Rock, la linea melodica della voce rispecchia quello che abbiamo già sentito in "Kubo", un mini-solo intorno a 4'00" ricorda, per certi versi, le sonorità dei buoni e vecchi Pink Floyd. Proseguendo si arriva a "Brucia" con un intro metal, di quello buono ... Ma tutto ciò dura ben poco, dopo un paio di strofe incazzose si spazia, cambiando decisamente tempo, in una dimensione più ballad, in cui la voce è ben scandita, chiara, cristallina direi. Lo stesso può dirsi per "Trascendenza", la quarta traccia del disco. Il pezzo si apre con un flebile arpeggio di chitarra pulita per proseguire poi su sonorità volutamente acide. Un brano a parte quindi, she stacca, divide il disco in due, direi che è il giusto ponte fra quello che abbiamo fin qui ascoltato e fra ciò che adremo ad ascoltare. La quinta traccia "Nenia" ricorda infatti il rock acido che sta nel mezzo tra i vecchi Radiohead e i moderni C.S.I. (credo). Una vera e propria nenia quindi, specialmente per noi metallari ... In chiusura troviamo "Ancora Lontano" che ci riporta sulle traccie di "Kubo" e "Nero": ritmi irregolari e atmosfere ricche di effetti, non manca il sintetizzatore ne tantomeno l'arpeggio di chitarra pulita che piace tanto ai Kardia.
Che dire nel complesso ? Beh, il disco è un giusto mix di due generi molto diversi tra loro, ma che tutto sommato non "cozzano" in questo contesto. Non sono generi che ascolto abitualmente, ma credo che i Kardia si siano mossi in una ricerca approfondita del suono piuttosto che sulla melodia. Hanno saputo proporre quindi un disco equilibrato sotto tutti gli aspetti: il missaggio è stato curato nei minimi dettagli (caratteristica tipica di questi generi) anche se gli effetti sono, a mio avviso, troppi. Comunque, bravi ragazzi!

Track by Track
  1. Kubo 65
  2. Nero 65
  3. Brucia 70
  4. Trascendenza 65
  5. Nenia 50
  6. Ancora Lontano 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Riccardone » pubblicata il --. Articolo letto 2780 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti