Nowhere «M.O.U.W.» (2007)

Nowhere «M.o.u.w.» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Madhatter »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1879

 

Band:
Nowhere
[MetalWave] Invia una email a Nowhere [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Nowhere [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nowhere [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Nowhere [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Nowhere

 

Titolo:
M.O.U.W.

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Diego - Drums
Enrico - Percussions
Mauro - Guitars
Paolo - Vox
Simone - Bass

 

Genere:

 

Durata:
19' 58"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mi era capitato di ascoltare i Nowhere su una compilation, quel che ascoltai era un semplice singolo ma rimasi molto colpito per l’estrema freschezza e originalità di questo quintetto. Ora, ho avuto il piacere di recensire il loro ep M.O.U.W.. La prima cosa che mi sento di precisare è dire che questi ragazzi sono eclettici. Anzi, dire che sono eclettici è riduttivo, visto il loro spaziare da una musica ad un’altra distante anni luce dalla prima! Sono più che eclettici, questi ragazzi fanno sempre ciò che meno vi aspettate e potete stare certi che nell’ascolto di questo loro M.O.U.W. rimarrete sorpresi molteplici volte dalle soluzioni musicali adottate dai nostri Nowhere. Per rendere l’idea vi dirò che per esempio l’intro di “Arbeit Macht Sklaven” potrebbe benissimo ricordare Aphex Twin, quella di “Indelible – Feat – Christian” è una marcetta scozzese con tanto di cornamusa, mentre “Meaning of Unspoken Words” ha un groove che può facilmente ricordare il sudamerica! Ma non è tutto, quando meno ve lo aspettate i Nowhere sono in grado di sorprendervi nel bel mezzo della canzone mettendovi in mezzo uno stacco reggae, o rock ‘n roll con influenze blues, o chiusure quasi brutal, ritmi tribali e chi più ne ha più ne metta. Certo, se si dovesse dare un nome al genere che i Nowhere fanno, si direbbe senza dubbio “crossover”, consci del fatto che questo nome sta ad indicare una moltitudine di gruppi molto distanti fra loro, tuttavia i nostri riescono benissimo a ritagliarsi una propria identità nel folto panorama che questo genere offre. Il bello di questo disco comunque è che tutto è fatto senza mai dare l’idea che si tratti di incastri messi lì proprio perché dovevano essere fatti a tutti i costi, anzi, le canzoni scorrono veloci e allegre lasciandovi un sorriso stampato in bocca per la simpatia naturale che suscita il cantante con le sue interpretazioni che a tratti ricordano i System of a Down. Ecco, probabilmente se proprio dovessi accostare un gruppo ai nostrani Nowhere, accosterei proprio i System of a Down sia per gli stacchi ritmici bruschi sia per le influenze più disparate che entrambi hanno.
Dunque questi ragazzi hanno colto nel segno, forti sia di una produzione squisita (la ottima Akom Production) ma soprattutto di una vena compositiva assolutamente originale e divertente. Da seguire!

Track by Track
  1. No Sound 85
  2. Arbeit Macht Sklaven 75
  3. No Sound 92
  4. Meaning of Unspoken Words 88
  5. Indelible - Feat - Christian 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Madhatter » pubblicata il --. Articolo letto 1879 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti