Infernal Poetry «Not Light but Rather Visible Darkness» (2002)

Infernal Poetry «Not Light But Rather Visible Darkness» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Belial »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
3972

 

Band:
Infernal Poetry
[MetalWave] Invia una email a Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Infernal Poetry

 

Titolo:
Not Light but Rather Visible Darkness

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Paolo Ojetti – Vocals
Daniele Galassi – Guitars
Christian Morbidoni – Guitars
Alessandro Infusini – Bass
Andrea Rabuini – Drums

 

Genere:

 

Durata:
51' 15"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2002

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Alla mia prima recensione gia' mi diletto a 'giudicare' uno dei gruppi che nell'underground metal hanno una nomea molto molto buona, ecco a voi gli Infernal Poetry, un simpatico folto gruppo di ragazzotti che fanno un sano death, preciso anticipatamente che non mettero' definizioni del tipo ' Death/Gothic/Doom' ecc. ecc. perche' tali associazioni non fanno altro che dare adito a una serie inumerevole di sciocchezze.
Partendo dai precedenti dischi degli Infernal Poetry che nascono nel 1996 (con il nome NECRONOMICON n.d.r.), denotiamo una grande crescita musicale e concettuale.. cmq per non essere ne' troppo prolisso ne troppo ridondante cercate il 'Promo 98' e il CD 'In the Sign of the Evil Creature'.
Passiamo ora a un'analisi di questa opera, un track by track un po' piu' approfondito: ottimi i passaggi su 'Till the Seventh Sky e Deviation in Sacrality, molto ben impostate le sezioni di 'Drummeria', apprezzo soprattutto il non eccessivo virtuosismo delle chitarre che cmq armeggiandosi con interessanti sdoppiati mostrano un certo livello di capacita' che sicuramente mi aspettavo di trovare.
Vorrei 'sprecare' 2 paroline per una strofa di 'From Mortal Body to Eternal Soul': [..] Born from your brain, sucking blood from your veins, I'm your own God Hollow inside, filled with your thoughts, I'm your own God [...], queste parole riassumono il mio concetto di 'Visione Superiore' e chi ha orecchie per udire, oda.
Per il resto tutti i brani fra alti e bassi mi sono piaciuti, ma mi pongo una sola domanda: Perche' mettere 2 ballate metal sullo stile Manowar mescolato agli intro di 'The Mind I' dei Dark Tranquillity? La risposta non la so' pero' nel globale sono rimasto piacevolmente stupito da una cosa del genere.
Al Dunque Buoni Testi buona Musica, Buona Tecnica, Buon Gusto e a voi tutti che ve lo troverete per le mani Buon Ascolto. Stay Metal everywhere!

Track by Track
  1. Overture: Remembrance 80
  2. 'Till The Seventh Sky 80
  3. From Mortal Body to Eternal Soul 80
  4. Wizard Touch – Part I 70
  5. Deviation in Sacrality 85
  6. Pragmatic Gemini 85
  7. Jester's Elegy 80
  8. Hell Spawn 80
  9. The Higher Cause 80
  10. Wizard Tourch – Part II 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Belial » pubblicata il --. Articolo letto 3972 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti