Hangman Scream «Buried Souls» (2003)

Hangman Scream «Buried Souls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2372

 

Band:
Hangman Scream
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Titolo:
Buried Souls

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca - Vocals
Marco - Chitarra
Marco - Basso
Arjuna - Drums

 

Genere:

 

Durata:
16' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il combo ternano in esame quesa volta è di recente formazione, tanto che la line-up si è stabilizzata solo di recente, dopo la pubblicazione di questo primo demo dello scorso anno.
Nulla da aggiungere, direi e passiamo subito ad ascoltare quanto ci propongono questi quattro volenterosi musicisti.

Dopo una breve intro, si parte con "Earthquake" aperta da un buon riff di derivazione metal-ottantiano e sorretta da un tellurico (forse in onore al titolo) drumming di doppia cassa. La voce ricorda, e non poco, quella del buon Phil Anselmo, periodo "Far Beyond Driven". Credo che proprio nei Pantera, per la voce, la ricerca del groove ritmico e nella non proprio elevata velocità media, si possa trovare l'accostamento primario al suond di questi HS!
Segue "Clay" che apre con un riff di chitarra dai rimandi grunge, con sonorità più potenti però. Anche la voce cambia impostazione, ricordando un pò quella di Stone Temple Pilots, Alice in Chains e Pearl Jam (ma un pò svuotata di tonalità cupe). Il riff di chitarra è molto semplice e suonato al limite punk, ma si arriva ad un bridge dove la voce si arrochisce e dove il sound ritorna ad essere più corposo!
Nella seguente "You can't Break" si torna a suonare un pò più pesante, e forse in questo episodio il combo riesce a mescolare meglio il proprio retaggio grunge, con quello prettamente power/thrash di stampo americano. La song si evolve poi sino ad arrivare ad uno stacco centrale molto tirato e thrashy!
Un riff groovy molto semplice introduce la conclusiva "Methadone", la cui strofa è di nuovo cantata in Pantera-style, mentre il refrain ha un sentore più grunge.

Insomma, il demo in questione risulta essere più che discreto, anche nella produzione e nell'artwork, e mostra una band con buone potenzialità ed ottime possibilità di maturazione.
La tecnica dei singoli è buona, le idee pure. Ai nostri manca solo di riuscire a focalizzare un pò meglio quelle che possono essere le proprie direzioni musicali.
Davvero un buon inizio, ma attendiamo di ascoltare il prossimo lavoro per potere meglio giudicare il loro operato!

Track by Track
  1. Intro 70
  2. Earthquake 70
  3. Clay 70
  4. You can't Break 75
  5. Methadone 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

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