Ottone Pesante «Scrolls of War» (2024)

Ottone Pesante «Scrolls Of War» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.09.2025

 

Visualizzazioni:
97

 

Band:
Ottone Pesante
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Titolo:
Scrolls of War

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco Bucci :: Trombone, Tuba
Paolo Raineri :: Trumpet, Flugelhorn
Beppe Mondini :: Drums

 

Genere:
Brassmetal

 

Durata:
43' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.10.2024

 

Etichetta:
Aural Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)
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Recensione

Finora qui su metalwave ho recensito molta della discografia degli Ottone Pesante ad eccezione di un album, e giusto per riassumere la situazione, finora ho trovato la loro musica niente di che quando si ostinava a fare metal, definendola poco più che una stravaganza compositiva, ma meglio quando faceva doom, perché i fiati possono effettivamente suonare lugubri e spettrali, ma hanno un suono troppo sottile sulle parti metal. Tuttavia, la deriva verso il doom non era mai definitiva, e questo infastidiva il risultato dei dischi. Bene: “Scrolls of war” è l’album che non ti aspetti, il colpo di sorpresa che fa fare un bel passo avanti agli Ottone Pesante, e che personalmente li consacra.
Perché? Semplice: Perché appena parte l’opener “Late bronze age collapse”, si sente che gli OP non sono più una band che scimmiotta il metal estremo, ma è una band che tra filtri con suoni distorti, sperimentazioni sonore, mixaggi e perizia tecnica e produttiva, qui riescono a suonare come se i fiati fossero chitarra e basso djent. Incredibile, ma funziona, per un notevole risultato a volte djent, altre volte Post/HC e altre Sludge, dove il tutto è prodotto in maniera tale che sembra (anche se poi non è così) che davvero ci siano delle chitarre di sottofondo. E tutto per uno standard qualitativo che finora non è secondo me mai stato toccato dagli Ottone Pesante. E proseguendo l’ascolto del disco c’è di più: c’è spazio per una stupefacente colonna sonora data dalla lunga “Men kill, children die”, il quasi progressive di “Battle of Qadesh”, l’up tempo metal ma molto più variegato rispetto al passato di “Teruwah”, o la migliore del lotto “Slaughter of the slain”, doom, soffocante, acida eppure anche questa che suona molto più ricca e dettagliata rispetto al passato.
Questo è “Scrolls of war”: è la maturazione per alcuni, la conferma per altri, ed è anche il disco che mette d’accordo anche chi come me finora non è stato molto impressionato dagli Ottone Pesante. Finalmente non più una band che fa metal che pare suonato da una banda di paese ma con pochi elementi, ma una band capacissima dei propri mezzi e che ha imparato a fare uso totale dei propri mezzi a disposizione. Per gli amanti di sonorità strane, “Scrolls of war” è decisamente consigliato.

Track by Track
  1. Late bronze age collapse 75
  2. Sons of darkness against sons of shit 75
  3. Men kill, children die 85
  4. Teruwah 75
  5. Battle of Qadesh 75
  6. Slaughter of the slain 85
  7. Seven - Outro 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 15.09.2025. Articolo letto 97 volte.

 

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