Malignance «Tales of Cowards, Heroes and Death» (2022)

Malignance «Tales Of Cowards, Heroes And Death» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.04.2023

 

Visualizzazioni:
431

 

Band:
Malignance
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Malignance [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Malignance

 

Titolo:
Tales of Cowards, Heroes and Death

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Arioch :: All instruments

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
43' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.09.2022

 

Etichetta:
Black Tears
[MetalWave] Invia una email a Black Tears [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Black Tears [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Black Tears

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Infinity Heavy
[MetalWave] Invia una email a Infinity Heavy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Infinity Heavy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Infinity Heavy

 

Recensione

Ridendo e scherzando, avevo lasciato i Malignance al loro disco di debutto “Regina umbrae mortis”, e francamente per molti anni avevo perso le tracce di questa band. Con questo “Tales of cowards, heroes and death” invece sono arrivati al quarto album, e sono ormai ridotti ad una one man band, col solo Arioch rimasto a prendersi cura di tutto, eliminando le sperimentazioni vocali che invece utilizzava il cantante Krieg nel disco di debutto.
Il sound, invece, non è molto variato, e questo è bene, visto che il chitarrista Arioch è sempre stato secondo me un musicista molto abile, creativo nei riffs e abile con gli arrangiamenti. E questo lo si sente in tutto l’album, con la chitarra che la fa indubbiamente da padrone, come si può sentire sia quando si tratta di andare sul feeling selvaggio e potente di “The bulge”, sia quando si tratta di andare sui mid tempos più macabri tipo quelli presenti in “The wolfpack” o “Bokor”, caratterizzata da un crescendo niente male, anche se il massimo compositivo per me viene toccato in “Thanatos”, un brano dove le trame di chitarra vanno a ricordarmi nientemeno che i Dissection dei primi due album, alternati ad una maestosa eleganza stile Windir. Se siete scioccati dall’altisonanza dei nomi a cui paragono i Malignance lo capisco, ma a questo punto non posso fare altro che consigliarvi un ascolto quantomeno comparativo, e proseguendo l’ascolto c’è spazio per altri stili musicali ancora, come certe cose più old school in “Strive or die”, passando per il gelo alla “Du som hater gud” di “The outsider”, che tuttavia sa anche distaccarsene per assumere un impatto basato anche sulla melodia.
Ne risulta un album che conferma ampiamente lo status dei Malignance, una band francamente sottovalutata e che merita di più di quanto finora ha raccolto. Per chi ama il black metal tirato e feroce ma anche classico, questo è un acquisto garantito.

Track by Track
  1. Baykok the death 80
  2. The bulge 80
  3. The wolfpack 80
  4. Thanatos 85
  5. The outsider 80
  6. Bokor 85
  7. Strive or die 85
  8. Inferno, a poet's epitaph 80
  9. Hector's last stand 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 12.04.2023. Articolo letto 431 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.