Vadva «Tordo» (2022)

Vadva «Tordo» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zolgia108 »

 

Recensione Pubblicata il:
21.03.2023

 

Visualizzazioni:
292

 

Band:
Vadva
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Titolo:
Tordo

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Cortelloni – Chitarra
Matteo Bassoli – Basso
Ivan Borsari – Batteria
Ospiti:
Jørgen Munkeby - Sassofono in Canneto Spaziale

 

Genere:
Progressive Mathrock Strumentale

 

Durata:
32' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.03.2022

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Discreto album di esordio quello dei Vadva. Un Math con forti influenze doom e sludge, sin da "Dattero" e Calamaro di Legno sento nella ritmica un forte richiamo ai Battles, seppur con meno personalità (John Stanier è pressoché inarrivabile in quello che fa ed è dunque comprensibilissimo). Ritengo un po' asettici i fraseggi di chitarra seppure ne ho apprezzato le tempistiche, e nel complesso le parti pulite risaltano molto di più rispetto alle chiose sludge (che fra l'altro si ripetono sostanzialmente in ogni pezzo, seguendo uno schema fin troppo delineato e prevedibile). "Stoccolmo" e "Musica di Tensione" viaggiano un po' tra Dub Trio e Tomahawk, senza dover tornare troppo indietro nel tempo, altrimenti potrei nominare anche i Gentle Giant. Un tratto positivo è che non spicca nessuno dei tre strumenti dimostrando dunque coesione e un giusto amalgama, seppure a volte sento la mancanza di qualche sintetizzatore. "Capri" è sicuramente il mio brano preferito, con una malinconia molto ispirata grazie ad una chitarra suonata magistralmente e con grandi doti compositive. Ritengo giusto il cambio sul finale seppure fosse ormai molto prevedibile considerati i brani precedenti. Forse nel caso di "Capri" avrei preferito che venisse mantenuta la linea iniziale e che rimanesse inalterata l'aura sognante. A chiudere con "Gianfrankestein" i Vadva tentano una sferzata alla Ephel Duath, ma con riserva; ben realizzato il fraseggio con il riverbero che riempie molto più del solito. Credo che l'audacia possa in qualche modo premiare e, a differenza di altri gruppi odierni, noto una forte coesione e idee ben chiare, ordinate, "matematiche". Questo è si un tratto positivo, soprattutto nel genere che il trio sta trattando, ma a volte blocca l'ispirazione, gli schemi esistono per essere spezzati, ed il fatto che 7 brani su 7 inizino e finiscano quasi allo stesso modo mi lascia con non poche perplessità. La tecnica c'è, la cultura musicale e la creatività anche, manca un po' di sana follia tipica dei veri geni del "Math". Attendo fiducioso i prossimi lavori!

Track by Track
  1. Dattero 70
  2. Calamaro di Legno 75
  3. Stoccolmo 70
  4. Musica di Tensione 65
  5. Canneto Spaziale 70
  6. Capri 80
  7. Gianfrankenstein 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Zolgia108 » pubblicata il 21.03.2023. Articolo letto 292 volte.

 

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