OldNick «Take a Look at the Sky» (2022)

Oldnick «Take A Look At The Sky» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Tusk »

 

Recensione Pubblicata il:
10.03.2023

 

Visualizzazioni:
612

 

Band:
OldNick
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Titolo:
Take a Look at the Sky

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Zampa: Lead Vocals and Bass
Dave: Drums and Backing Vocals
Maniax: Guitars and Backing Vocals

 

Genere:
Hard&Heavy Power trio

 

Durata:
54' 9"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.05.2022

 

Etichetta:
Nadir Music
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

"Take a look at the sky", oltre ad essere il titolo dell’album degli OldNick, sembra essere anche un modo per sentirsi più vicini al bassista Paolo venuto a mancare a causa di un tumore. La band ha visto l’esigenza di cambiare formazione più volte fino al punto che Zampa (cantante e chitarra) ha imbracciato il basso perduto al fine di registrare, suonare il loro primo album e esaudire il grande desiderio di Paolo. E bravi, ci siete ruisciti ragazzi, immagino non sia stato per niente facile.
Non sono purtroppo riuscito a scorgere il significato o il significante dell’intro e dell’outro, o sono forse troppo intimi per la band e poco incisivi sull’ascoltatore. Noto un buon drumming lungo tutto l’album, senza fronzoli, ma molto gradevole. Purtroppo è meno gradevole la pronuncia del cantato e la timbrica apparentemente poco potente e precisa, ma immagino che l’emozione di cantare queste canzoni abbia fatto non pochi scherzi!
Mi aspettavo una ballad da “Take a look at the sky” e invece arriva una traccia Hard-Rock/Grunge con intervalli molto simili a quelle scelte da Cobain, ma senza quella, forse necessaria, potenza di emissione. Con la durata di poco più di 4’, riesce a concludersi, secondo ovviamente il mio punto di vista, proprio quando deve.
Non me ne voglia la band, ma penso che ci sia qualcosa da rivedere soprattutto nel cantato, poco convincente e molto ripetitivo nelle linee, che come succede per “Don’t Hide” vengono anche ripetute dall’intro del solo facendo risultare un po' stucchevole il tutto.
L’intro di basso e il riff di “My Obsession” e le linee vocali scelte ci portano subito a casa degli Alice in Chains, forse anche un pochino troppo. Mi spiego meglio, sembrano delle idee ritagliate e incollate.
Molti brani degli OldNick hanno riff semplici che però possono essere accattivanti, molti soli di chitarra risultano forse non necessari, anche viste le capacità tecnico-armoniche, ma non è bello ciò che è bello. Devo anche ricordare a me stesso e a chi andrà ad ascoltare questo album, al di là delle retroscene, che è il primo album degli OldNick.
Con “The Wrong Way” i suoni si incupiscono e non mi dispiace per niente! Già dalla canzone dopo si rientra però nell’andamento generale dell’album.
Dopo la decima canzone ho l’impressione di ascoltare le stesse idee, rimescolate e riposizionate.
Vorrei consigliare agli OldNick, sì di farsi influenzare dalle band di riferimento, ma soprattutto di trovare la loro identità sonora e soprattutto vocale, che necessita più carattere e attinenza allo strumentale, per esempio sull’intro di “Carry On” (e non sulla strofa) è più centrata rispetto all’intero album; mi raccomando anche di lavorare sulla pronuncia.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. The honest man 60
  3. I don't care 40
  4. Take a look at the sky 55
  5. Don't hide 45
  6. My obsession 60
  7. Fall down 60
  8. Crawling S.V.
  9. The wrong way 70
  10. Here I am 60
  11. Never again 45
  12. Crossroads 50
  13. Carry On 65
  14. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 30
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
51

 

Recensione di Tusk » pubblicata il 10.03.2023. Articolo letto 612 volte.

 

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