Helloween + Axxis

Data dell'Evento:
07.02.2006

 

Band:
Helloween
Axxis

 

Luogo dell'Evento:
Pala Tendastrisce

 

Città:
Roma

 

Promoter:
Live in Italy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Live in Italy

 

Autore:
Alcio»

 

Visualizzazioni:
2218

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Mannaggia la miseriaccia zozza lurida delle mappe online!!!!
Non posso non iniziare così, visto che sono stato per circa un ora in giro per il raccordo anulare che circonda la capitale (come cantava Guzzanti imitando Venditti) in cerca di questo Pala Tendastrisce: la mappa consigliava di prendere il raccordo in direzione ovest quando, passando dall’altra parte, sarebbero bastati 20 minuti scarsi di macchina.
Fatto sta che arrivo al luogo del concerto alle 21 in punto, ma gli Axxis stanno già suonando e (tra fila agli accrediti ed altro) arrivo nella sala che la band sta ultimando il proprio show.

Posso solo parlare degli ultimi tre pezzi in scaletta (di cui assolutamente non ricordo i titoli) che mi hanno permesso di sentire questa band che suona molto bene (tastiere e chitarre in grosso spolvero), si presenta molto professionale sul palco, anche in virtù della presenza di una soprano vestita con look cyber/goth/mignottesco, ma che non mi ha colpito né per originalità della proposta, né per la freschezza dei loro pezzi.
Indubbiamente nello spazio loro concesso, sono riusciti nell’intento di scaldare bene la folla (azzardo un 1500 unità) che ha dimostrato di apprezzarli, ma a me non hanno lasciato nulla di più del ricordo dell’ennesimo gruppo che fa tour solo perché suona la musica che va di moda!
Gli Axxis completano il loro show verso le 21:15, e vengono salutati dal pubblico che sembra avere gradito, ma subito iniziano i preparativi per l’esibizione degli headliner: quelle zucche scoppiate degli Helloween.
Viene scoperta la scenografia che richiama il concept grafico del loro ultimo “Keeper of the Seven Keys – The Legacy”, ancora fresco di stampa. C’è un bellissimo fondale con il disegno della cover del disco, mentre ai lati del drum-kit ci sono due manichini che riproducono l’oramai famosissimo Detentore delle 7 chiavi!
Pochi minuti prima delle 22 salgono sui podi ai lati del palco il singer Andi Deris ed il nuovo chitarrista Sascha Gerstner, che introducono il primo pezzo della serata: la lunga “The King for a 1000 Years”, opener dell’ultimo studio album del quintetto tedesco.
Indubbiamente una scelta audace, il pezzo dura oltre tredici minuti ed ha diversi cambi d’atmosfera, ma azzeccata in quanto il pubblico gradisce all’istante…. e se anche qualcuno avesse avuto da ridire, sarebbe stato zittito subito con il secondo pezzo in scaletta: “Eagle Fly Free”!
Ed è subito tripudio.
La gente scalpita, salta, canta, segue le evoluzioni dello storico bassista Markus Grosskopf che si sbatte per tutto il palco, ammicca al pubblico, fa smorfie, in poche parole: un vero animale da palco!
Il mastermind del gruppo, Michael Weikath, invece gigioneggia: fa ondeggiare la chitarra muovendosi pochissimo, quando non suona muove le mani come un’odalisca arrapata e fa smorfie ogni tre secondi, contorcendo quel mento “volitivo” (per dire poco) che lo contraddistingue!
Tutto questo mentre Dani Loeble si sbizzarrisce dietro le pelli con le sue ritmiche telluriche!
La track-list prevede un andirivieni costante lungo tutti i dischi incisi dal gruppo, ed infatti i nostri suonano (in ordine sparso) “Mr. Torture”, “Future World”, “Keeper of the Seven Keys”, “Mrs. God”, “I Want Out”, “Hell Was Made In Heaven”…. Insomma grandi classici e nuove song.
Oltre ai brani, di indubbia caratura, i teutonici si divertono pure a creare alcuni siparietti divertenti, tipo quello inscenato dal batterista, che dopo un assolo devastante si vede sfidato in una gara di bravura dal vulcanico bassista Markus, per il quale è stata montata al volo una batteria giocattolo di dimensioni lillipuziane.
Siparietto ripetuto dopo una mezz’oretta durante l’assolo di Sascha interrotto, stavolta, da Dani con una chitarrina elettrica di quelle per bambini.
Insomma, il concerto va avanti per due ore circa con il pubblico che canta e la band che si diverte e fa divertire.
Dopo i consueti saluti a cui non crede mai nessuno, i cinque si presentano sul palco per suonare “Dr. Stein” e “The Invisible Man”, poi esce nuovamente.
Mentre il pubblico acclama nuovamente la band, ci si accorge che sul retro della batteria si sta materializzando una forma sferica piuttosto grande.
Si accendono le luci, la band torna sul palco dietro cui ora si staglia la zucca gigante che fa da logo al gruppo sin dagli esordi, e Andi annuncia il terzo bis della serata: “Future World”.
Tutti sacrificano gli ultimi residui di voce per questo brano…. Ma ora, davvero, le luci vanno giù e non si canta più!

In conclusione, un concerto divertente che ha dimostrato come gli Helloween, nonostante gli anni che passano e le formazioni che cambiano, siano sempre una band in forma, capace di scrivere buoni pezzi e far divertire la gente ai propri concerti.
Gli unici rammarichi che ho della serata riguardano il volume non propriamente “metal” che usciva dalle esterne, il tizio della security da me soprannominato Sclerasil Ultra che (a suo modo) mi ha gentilmente fatto notare come il Photo-Pass di cui ero munito serviva solo a permettermi di entrare con la macchina fotografica e non (come funziona di solito) per permettermi i soliti 15 minuti di foto da sotto le transenne, e la craniata su un occhio che mi ha dato una stronzetta di 14/15 anni, dopo essersi lanciata dalle spalle del suo ragazzo (dove era seduta) per cercare di accaparrarsi un frisbee griffato Helloween lanciato dal batterista: spero le cadano tutti i denti nel giro di 24 ore dopo che un somaretto superdotato l’abbia più volte posseduta!!!
In attesa che le mie maledizioni abbiano effetto, non posso che canticchiare ……
“Happy, Happy Helloween, Helloween, Helloween. Happy, Happy Helloween, oh, oh, ooh”.

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Alcio Articolo letto 2218 volte.

 

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