«Pistoia Blues»
18.07.2015
Nome dell'Evento:
Pistoia Blues
Band:
The Darkness
Black Label Society
Guests
Luogo dell'Evento:
Pistoia
Città:
Piazza del Duomo
Promoter:
Pistoia Blues
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Autore:
Dust»
Visualizzazioni:
2593
Live Report
Come se quest’estate non fosse già abbastanza calda, anche la stagione concertistica viene infiammata da uno dei festival musicali più interessanti d’Italia che, da molti anni in costante crescita, propone band ed artisti sempre più altisonanti della scena mondiale.
Ad accendere la serata nella splendida cornice di Piazza del Duomo di Pistoia Blues Festival questa volta sono i Black Label Society di Zakk Wylde che tornano in Italia per un unico appuntamento speciale, per presentare il loro ultimo lavoro “Catacombs of the black Vatican” e i The Darkness, capitanati da Justin Hawkins, giunta al successo negli anni 2000, grazie a singoli da classifica come “I Believe in a Thing Called Love”, incluso nell’album d’esordio “Permission To Land” (2003).
Già da prima che inizi il concerto, si nota un’organizzazione capillare e perfettamente coordinata; stampa e fotografi vengono infatti accolti per accrediti e pass negli appositi uffici adiacenti alle entrate; una nota di merito va a tutto lo staff.
I cancelli vengono aperti alle 18 e il pubblico si concentra subito sotto il palco per i primi gruppi tutti italiani; sono infatti i “Noise Pollution” da Bologna a rompere il ghiaccio dopo mezz’ora, proponendo un Hard Rock/Heavy Metal in chiave molto moderna ed “Alternative” fresco ed accattivante.
Come per loro, purtroppo tutti i gruppi in apertura non sono stati aiutati da suono particolarmente curato, anzi, direi quasi penalizzante, che non ha permesso alle band nostrane di brillare su un palco veramente eccezionale.
Tocca subito dopo ai “Runover” dalla provincia di Prato a salire sul palco, dopo un ottimo intro ci sparano un sound Groove Metal; la band esprime subito una buona energia e grinta da vendere, ma anche qui, il muro di suoni lascia un po’ i colpi in canna per tutta la durata della performance.
Il pomeriggio di Metallo non si ferma nemmeno per un attimo, ed ecco che i Rain salgono sul palco con la loro carica di Heavy Metal che li contraddistingue. Probabilmente con la complicità di un tempo tecnico di assestamento maggiore, il sound che esce è molto più presente delle band che li hanno preceduti, dando un impatto maggiore e un groove più incisivo.
Subito dopo salgono i pisani J27 con un hard rock potente e graffiante che presenta il nuovo album “Regeneration”, disco che vanta la partecipazione di Tracii Guns, fondatore dei Guns’n’ Roses. Il sound e la performance sono molto coinvolgenti e nel complesso, non poteva esserci modo migliore di introdurre i due artisti internazionali headliner della serata.
Con una piccola pausa per cambio setup e rifornimento birre, alle 21:30 si accendono le sirene del palco che anticipano i Black Label Society, dopo un riuscitissimo Mashup “Whole Lotta Sabbath” che infiamma subito il pubblico. L’ingresso è trionfante, e senza troppi indugi, la band spara subito forte con “The Beginning... At Last” e “Funeral Bell” tutto d’un fiato, scatenando l’entusiasmo dei presenti. Lo show propone senza pause ne battute d’arresto per oltre mezzora, proponendo poi un intermezzo decisamente più riflessivo con “Angel of Mercy” e l’immancabile “In This River”, con lo spiegamento di stendardi che riportano le figura di Dimebag Darrell, proponendo Zakk Wylde alla tastiera lasciando il posto alla chitarra solista al nuovo entrato in formazione Dario Lorina, giovane ma talentuosissimo musicista che non fa rimpiangere Nick Catanese. La set list della performance è stata:
The Beginning... At Last
Funeral Bell
Bleed for Me
Heart of Darkness
Suicide Messiah
My Dying Time
Damn the Flood
Guitar Solo
Godspeed Hell Bound
Angel of Mercy
In This River
The Blessed Hellride
Concrete Jungle
Stillborn
Ovviamente l’impatto della band e il carisma di Zakk Wylde sono da veri fuori classe, anche se purtroppo la performance è risultata un po’ statica e “standard”.
Al termine comincia un frenetico cambio palco che vede sparire l’allestimento nel sobrio stile “BLS” per far spazio ad un più semplice e minimale setup dei “The Darkness”. Alle 23 sale l’ultima band della serata, con dei vestiti veramente al limite tra l’osceno e l’impresentabile. In molti, me compreso, hanno pensato che difficilmente la band avrebbe potuto tenere un palco dopo un live dei Black Label Society, di fronte ad un pubblico pieno zeppo di gilet strappati con toppe da biker e barbe chilometriche, per di più presentandosi con un look del genere, ma già dal primo accordo, la band cancella ogni traccia della performance precedente, prendendosi tutta la scena sparando bordate potentissime di Hard Rock.
Se nella precedente esibizione abbiamo visto una band stoica nelle pose, questi inglesi magrissimi e sfacciati, non si fermano per un secondo, in particolare il frontman Justin Hawkins non risparmia un grammo di energia facendo letteralmente impazzire il pubblico con un carisma unico e movenze che fanno venire in mente un bizzarro e conturbante mix tra Freddy Mercury, Sting e Angus Young. Ovviamente non è solo immagine, questi rocker suonano veramente di brutto, con un drumming “rullante e charly” che trascina letteralmente il sound, lasciando spazio ai chitarroni Rock per travolgere la piazza con i loro accordi.
E’ veramente un tripudio di eccessi, cambi abito sempre più ironici, brillantini e balletti quasi imbarazzanti fanno impazzire il pubblico che risulta completamente coinvolto dalla prima all’ultima nota.
Non si risparmia nemmeno il bagno di folla, salendo sulle spalle di un addetto alla security facendosi portare in giro in mezzo al pubblico da una parte all’altra del palco.
La serata finisce intorno a mezzanotte e mezza, lasciando spazio ad un dj set, ma le energie ormai sono più poche.
Il concerto è stato davvero ben riuscito, le band italiane hanno dato il massimo, gli headliners non hanno deluso le aspettative e in più hanno sorpreso molti, me compreso: è sempre bello essere stupiti da band sentendole dal vivo, visto che molto spesso capita il contrario, ma qui si parla di Rock, quindi magheggi etc, lasciamoli ad altri! Corna in alto per il Pistoia Blues Festival, per tutte le band in aperture, per i Black Label Society e per i The Darkness.
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Recensione di Dust Articolo letto 2593 volte.
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