Necrodeath + Cripple Bastards + Sothis

Data dell'Evento:
24.11.2007

 

Band:
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Luogo dell'Evento:
Rock House

 

Città:
Sambuceto (PE)

 

Promoter:
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Autore:
Snarl»

 

Visualizzazioni:
3932

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Il 24 Novembre 2007 il Rock House di Pescara ha proposto una serata metal tutta italiana, con dei nomi decisamente ben quotati in Italia e non solo, e con i bravi Sothis a fare da apertura.
Ed è proprio con i Sothis che il concerto inizia: nonostante l’ingrato compito di band d’apertura, i Sothis non si sono fatti scoraggiare da questo ed anzi hanno sfoderato un live molto potente e energico, con la solita attitudine sempre mostrata a metà tra il serio e il faceto (Il cantante Franco, infatti, entra sul palco con una calza in testa, e il bassista è entrato indossando degli occhiali scuri), poi appena si inizia, i Sothis incitano il pubblico a fare headbanging e il maggior numero di casino che si può, mentre nel frattempo incrociano i manici dei loro strumenti, snocciolano riff su riff, e intanto il pubblico dà a loro il giusto tributo pogando e facendo head banging in continuazione. L’attitudine un po’ goliardica dei Sothis, poi, si fa notare quando il cantante si mette a strillare tra una canzone e l’altra frasi tipo: “Che ci fate qua? Stasera ci stava “Ballando sotto le stelle” e ve lo siete persi!” oppure “Siamo metallari!”. Da notare anche altri momenti come quello in cui il cantante (eh sì sempre lui…), dopo aver fatto una foto al pubblico che nel frattempo stava sfoggiando un mare di corna, ha detto “Ragà, fate schifo!”. E tutto il concerto è andato avanti così, abbinando alle facezie suddette anche una sana attitudine da “amanti del metal”, che ovviamente non può che piacerci. La scaletta per forza di cose è stata un po’ corta, ma comunque i Sothis hanno anche trovato il modo di proporre, quella sera, anche un loro pezzo nuovo, e di concludere il loro live con la bella “Requiescat in pacem”, che è stata, personalmente, anche il momento più alto della loro serata.
Postilla finale: E’ vero, i Sothis giocavano in casa, ma non mi si può certo essere accusare di essere parziale: ormai i Sothis sono una promessa nel metal italiano, e personalmente spaccano.
Quando salgono sul palco i Cripple Bastards è di nuovo il caos. Che però io decido di seguire da un po’ più in disparte perché non stravedo particolarmente per la band di Giulio the Bastard, pur riconoscendone l’estrema competenza. A dirla tutta temevo un po’ per loro, avendo letto e sentito da varie fonti che in pratica i Cripple Bastards sono costretti a fare una rissa a concerto per le chiacchiere che aleggiano su questa band (cosa che poi, fortunatamente, non è successa). Bene: a dispetto di tutto ciò, il concerto dei Cripple Bastards non ha avuto guai di nessun tipo, ed anzi è filato via liscio come l’olio, ben fatto, ben suonato ed estremamente compatto. Ho particolarmente apprezzato la riproposizione dei vari vecchi classici dei Cripple Bastards, come “I hate her”, “Italia di merda”, “Misantropo a Senso Unico”, “Bomb (La scintilla)”, “Morte da tossico”, “Stimmung”, “A dispetto della discrezione”, il nuovo brano “Insofferenza” etc. etc. Buona anche la presenza scenica dei CB, con il cantante, Giulio, perennemente fermo con le braccia alzate, e con uno sguardo fisso e minaccioso, con il bassista che canta tutti i testi a memoria e con il batterista e chitarrista che rafforzano il tutto. In definitiva, questo dei Cripple Bastards è stato senz’altro un concerto positivo e fiammante. Anche se non mi fanno impazzire, si deve tuttavia ammettere che questi quattro astigiani sanno fare il loro mestiere alla stragrande, con un live nitido, compatto e molto ben riuscito. Postilla finale: è la prima volta che a un concerto vedo braccia sinistre anziché destre tese in avanti: fa strano…
Salgono ora sul palco i Necrodeath, e dico da subito che questa recensione è stata parecchio difficile da scrivere per tanti motivi, non tanto per il descrivere certi momenti o sensazioni, ma semplicemente perché il concerto dei Necrodeath non mi è affatto piaciuto! Eresia? Incompetenza? Divergenze musicali? No, niente di tutto questo, ma vediamo tutto con calma.
I Necrodeath entrano sul palco introdotti da voci effettate e distorte e clangori di vario tipo che fanno pensare a qualcosa tipo un’evocazione in corso (intermezzi di questo tipo saranno presenti spesso tra brano e brano), poi però quando la band inizia a suonare iniziano a venire fuori le magagne: oltre infatti ad un soundcheck strano, con la batteria a coprire un bel po’ della chitarra del nuovo arrivato Maxx, con l’impatto dei brani di conseguenza ridotto, sono proprio i Necrodeath che sembrano poco in palla. Sul palco il gruppo sembra limitarsi a fare il minimo indispensabile quando esegue i pezzi, riproponendoli in maniera fredda e quasi per niente coinvolgente, i membri sono spesso fermi e solo raramente Flegias e John vanno un po’ in giro per il palco. I rumori di intermezzo, inoltre sembrano formare (almeno mi è sembrato, visto che venivano riproposti di continuo) una specie di concept da live (o almeno una sorta di introduzione ai brani), che però il pubblico non sembra recepire. Più raramente Flegias, come in “Process of violation”, nell’annunciare la canzone, strilla il significato del testo, rendendo solo in questi momenti il live un po’ più diretto.
Altalenante la riuscita dei vari brani: si passa dalla ovviamente buona esecuzione dei nuovi pezzi, intendo quelli di “100% Hell” e “Draculea” (non tutti i nuovi brani tuttavia sono stati apprezzati, come gli applausi un po’ mosci hanno dimostrato), alla esecuzione discreta ma molto anonima di “The creature”, “Process of violation”, “At the roots of Evil” eccetera, fino al picco negativo di “Red as blood”, un pezzo dove a mio avviso si è sentito benissimo (soprattutto negli assoli) che Maxx non è e non sarà mai in grado di rimpiazzare degnamente Claudio (Inutile il momento dell’assolo senza gli altri membri sulla title track di “100% Hell”). E il concerto è andato avanti così, in maniera non molto convincente e un po’ trascinata, con Flegias che ha palesato un nettissimo calo di voce rispetto al passato, e con il solo Peso che ha suonato indiscutibilmente bene, anche se lui da solo non può certo salvare tutta la baracca. Chiude il concerto il debole singolo del debole nuovo album: “Smell of Blood”.
Insomma: un tritume? In parole povere, secondo me sì. Io i Necrodeath li ho visti alcune volte in passato, anche al tempo di “Black as pitch” nel 2001 a Pescara, e al tempo il live che sfoderavano era più diretto, più letale, più coivolgente, più thrash insomma! E il paragone tra il passato e il presente francamente non si pone, sia da live che da studio. Dopo il concerto dei Necrodeath, io e alcuni miei amici ci abbiamo ragionato un po’ su, e abbiamo concluso che con la musica che fanno, ormai associare la parola “thrash” ai Necrodeath è quasi fuori luogo e fa strano. Del resto loro stessi hanno detto “Perseverance pays”, e infatti loro non hanno perseverato. Mi spiace moltissimo, ma attualmente per me i Necrodeath sono una band che sta vivendo di rendita. Senza alcun rancore.

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Snarl Articolo letto 3932 volte.

 

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