Intervista: Heretical

Nessuna Descrizione All’indomani dell’uscita di «Dæmonarchrist - Dæmon Est Devs Inversvs» dei siciliani Heretical, raggiungiamo via mail la band, per fare quattro chiacchiere sul nuovo e oscuro parto.

 

Prima di parlare della vostra musica, parliamo di voi: chi siete nella vita “normale”?

Normalissime persone che suonano Black Metal da vent'anni con la stessa passione ed attitudine degli esordi.

Nel 1994 nascevano gli IMMOLATOR. Come è cambiata, come si è evoluta la proposta musicale e l’attitudine in questi vent’anni?

Sono trascorsi tantissimi anni e ne è passata di acqua sotto i ponti. Inizialmente eravamo più minimal e raw, pian piano le strutture dei brani sono diventate sempre più articolate. Sin da subito abbiamo cercato una nostra strada, senza emulare nessuna corrente in particolare. La maggiore differenza con il passato credo sia la consapevolezza di quello che oggi stiamo producendo, agli esordi eravamo fin troppo istintivi. Ora abbiamo un approccio decisamente più maturo e professionale, secondo il mio modo di essere questa è la strada giusta da seguire.

Essendo al lavoro da tanto tempo, mi interesserebbe avere un vostro punto di vista sulla scena musicale italiana in ambito metal: com’è cambiata in questo ventennio?

Non è cambiata, semplicemente perché non è mai esistita. Non esiste una scena, ma solo una serie di ottime band che vivono ognuno per conto proprio. E' migliorato il livello musicale e la professionalità delle band mentre le Label e il livello di attenzione dei mass media non sono migliorati per niente. Poi ci sono sempre le faide tra i gruppi e la gente (in realtà poca) che viene ai concerti lo fa solo per stare attenta agli errori durante l’esecuzione di un pezzo. A questo punto credo sia una cosa che fa parte della mentalità degli italiani.

Quando mi è arrivato il promo, per un attimo, ho avuto paura. La vostra etichetta vi presenta come band di black sinfonico genere del quale, come ho scritto in recensione, non sono un gran estimatore; in che misura vi riconoscete nel genere, in che misura no?

Odio in generale le etichette, noi siamo una band black metal e basta. Purtroppo avendo in formazione un tastierista automaticamente vieni catalogato come symphonic. Inizialmente non mi creava nessun problema, mentre oggi mi rendo conto che non aiuta a farci conoscere. Molti ragazzi ci snobbano perchè prevenuti, ma come hai potuto ascoltare noi siamo decisamente devastanti e le tastiere servono giusto solo per creare quell'atmosfera demoniaca che non guasta.

Quando si recensisce un nuovo album si finisce sempre per fare dei paragoni, più che altro per dare un’idea del prodotto al lettore, cercando di citare qualcosa che già conosca. Ovviamente anche i paragoni sono frutto di un personale background musicale. In che misura vi riconoscete in quello che ho scritto? Quali sono le vostre maggiori influenze?

Non amo essere paragonato ad altre band, anche perchè oramai abbiamo una certa storia alle spalle e non mi sembra molto gratificante. Siamo stati paragonati a tantissimi gruppi, tutti differenti, la cosa alle volte mi fa sorridere per il semplice motivo che ogni recensore trova affinità con band che io stesso non conosco, o comunque non ho mai ascoltato. Nel tuo caso hai nominato i Finntrol e la cosa mi ha sorpreso molto.

Parliamo dei testi: quali sono i riferimenti principali che trovano spazio nelle liriche? C’è un autore ufficiale o ognuno può apportare il proprio contributo?

Per il 90% mi sono sempre occupato io delle liriche, oggi ho trovato con Orias un ottimo scrittore e credo che in futuro avrà molto più spazio.

Quanto peso ha, all’interno della vostra proposta, la parte “rituale” (chiamiamola così) che passa in primo piano in alcuni brani (Vicarivs Filii Dei, Devastate E Liberate, Res Satanae Creata, Mediator Dei e nella traccia fantasma)?

E' una caratteristica che portiamo avanti sin dal primo demo tape e che sicuramente continuerà ad esserci in futuro. Brani come Vicarivs Filii Dei, creano quell'atmosfera che è indispensabile per noi Heretical e per come noi interpretiamo il black metal, non provo nessuna attrazione in quegli album tutti tirati dall'inizio alla fine, a me risultano decisamente noiosi. Piccola precisazione per Devastate e Liberate, è un brano dei Limbo di Gianluca Becuzzi, grande band dark anni 80/90.

Arymon e Gianluca Becuzzi compaiono come special guests su “Dæmonarchrist”. Quale è stato il loro apporto all’album in termini creativo stilistici?

Arymon è un carissimo amico oltre ad essere un talentuoso musicista di grande esperienza, ti ricordo che ha suonato con band cult come i Sinoath e Brisen ed è tuttora il batterista dei mitici Schizo. La sua collaborazione è stata fondamentale. Grazie al suo intervento in fase di arrangiamento i brani di Dæmonarchrist hanno acquistato una forza indescrivibile. Mentre con Gianluca Becuzzi è stato tutto un altro discorso, non ero soddisfatto della prova vocale su Devastate e Liberate da parte di Nefarius, e di conseguenza l'idea fu quella di contattare la voce originale del pezzo. A quel punto rintracciai Becuzzi proponendogli di ricantare un suo pezzo e da grande professionista quale è, mi diede l'ok. Comunque oltre ai nomi che hai citato ci tengo a ricordare che hanno partecipato altri ottimi musicisti come Mr Fullmoon (Doublesion), Axel Leonard, Marco Garro (Ueickap), Alessandro Vassallo ed Egon von Faust.

Nella mia recensione ho citato Agghiastru e la Mediterranean Scene. Essendo siciliani credo abbiate consapevolezza dei progetti che ruotano intorno alla InchProductions. In che misura vi sentite parte di un determinato modo di fare musica estrema? Pensate ci sia una scena black in Italia che si definisca a partire da caratteristiche proprie ed inconfondibili?

Agghiastru ha realizzato un solo album degno di nota, forse tra i migliori della storia estrema italiana, che è Addisiu, poi a parer mio nulla di interessante, massimo rispetto comunque per Agghiastru e per il suo coraggio. Se posso permettermi, il black metal tricolore è dominato dai Necromass, Mortuary Drape e Opera IX (la Storia) e pochi altri, per il resto solo band che scimmiottano la Norvegia.

Come sta andando l’album? Dalle recensioni che ho letto mi sembra abbiate ricevuto un buon riscontro… L’album è uscito in tre diverse versioni, tra cui una con box esagonale…cosa cambia al livello di contenuti?

Il disco devo dire che sta andando bene, viviamo un periodo veramente orrendo nessuno è più interessato a comprare cd, diciamo che vendiamo bene fuori dall'Italia, evidentemente è meglio così. Abbiamo avuto fino ad ora ottime recensioni e la cosa ci lusinga.
Daemonarchrist è uscito in tre versioni, le differenze principali riguardano il packaging i contenuti musicali sono identici.

La promozione di “Dæmonarchrist” avverrà in sede live? Avete già pianificato un tour?

Si stiamo già iniziando a provare, Dæmonarchrist è un album molto complesso da portare dal vivo, ma sono sicuro che riusciremo a fare un ottimo lavoro. Erano anni che non provavamo considera che il nostro ultimo live risale al 2003.

Avete del materiale di “scarto” sul quale lavorare per prossime composizioni? Quali saranno i prossimi passi?

Considera che per Dæmonarchrist ho composto altri 6 pezzi che non vedranno mai la luce, in più nel 2005 avevamo iniziato a registrare un nuovo album, con una line-up totalmente differente, ma anche quella in parte è stata cestinata, fatta eccezione per alcuni brani che ho riproposto nel progetto Aposthate. Nessun nuovo album almeno per un anno, in programma c'à la ristampa del nostro primo EP Shub Niggurath, con l'aggiunta di 4 bonus, e sicuramente uno Split con una storica band siciliana.

Grazie per il vostro tempo ragazzi. Vi lascio la parola per la chiusura dell’intervista...

Messaggio ai lettori: comprate i cd e sostenete le band underground altrimenti finirà tutto.

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Intervista di Possenreisser Articolo letto 4443 volte.

 


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