Intervista: Lambton Curse

La copertina di "Knight Of Fate" Dopo aver recensito il loro primo full lenght album, scambiamo due parole con gli aretini heavy metallers Lambton Curse

 

Eccoci con Giacomo “Jack” Buonavita, batterista dei Lambton Curse, band heavy epic metal proveniente da Arezzo. Ciao, raccontaci qualcosa della band.

Salve a tutti, noi siamo un gruppo di ragazzi riunitosi per la prima volta tra fine 2009 ed inizio 2010, accomunati dalla passione per l’heavy metal. Dopo diversi cambi di lineup siamo arrivati, da un anno e poco più, a quella definitiva.

Nella vita di tutti i giorni, invece, cosa fate?

Nella vita di tutti giorni ognuno ha le proprie “battaglie” giornaliere. Tra chi lavora e chi studia all’università abbiamo il nostro bel da fare ma per fortuna ciò non ha creato e non crea problemi con gli impegni della band.

Da dove nasce il nome “Lambton Curse”?

Il nome “Lambton Curse” deriva da un’antica leggenda medievale. Fu il nostro primo tastierista Lorenzo “Ozzy” a proporre questo nome e subito ne fummo affascinati e lo scegliemmo all’unisono. La leggenda narra del figlio di un Lord britannico un po’ “fuori dagli schemi” il quale verrà punito insieme alle sue prossime sette generazioni proprio per la sua mancanza di disciplina. Chiunque fosse interessato a questa affascinante leggenda, comunque, può approfondirla sul web, perché a raccontarla ci mettiamo ore!

Metalwave.it ha da poco recensito il vostro primo full lenght, “Knight Of Fate”. Chi meglio di voi ce ne può parlare?

Essendo il nostro primo album ci sono stati indubbiamente degli aspetti a noi nuovi ma è comunque un successo per noi poterlo presentare al pubblico. Possiamo senz’altro dire che all’interno potete trovare il nostro riassunto, musicalmente parlando, degli ultimi tre anni. Approfitto dell’occasione per comunicare che qualche settimana fa abbiamo siglato il nostro primo contratto discografico con la House Of Ashes, etichetta indipendente, la quale ha apprezzato il nostro album e ciò ci ha reso molto orgogliosi dei nostri sforzi.

Personalmente, la canzone che mi ha colpito di più è stata “Moonlight Elegy”, semplice ma bellissima. Qual è invece, se ce n’è una in particolare, a cui siete maggiormente legati e perché?

Tutti i brani di “Knight Of Fate” sono influenzati da ogni singolo membro. Proprio per questo non ci sono quindi canzoni che privilegiamo rispetto ad altre. Ci fa comunque piacere ricordare che “Lambton Curse” è stato il nostro primo pezzo mentre “Bane Of Durin” è il più recente, e più consono alla formazione di oggi a due chitarre.

L’album è stato prodotto, in buona parte, homemade. Come vi siete trovati? Difficoltà, aspetti pratici?

Beh, è stata veramente una bella avventura: dura, faticosa ed istruttiva allo stesso tempo. Ovviamente la scelta di registrare le parti strumentali interamente in sala prove è stata dettata dalle elevate spese che forse non saremmo riusciti a sostenere se fossimo stati 3-4 mesi in uno studio professionale. Penso che comunque nessuno di noi rimpianga questa scelta, anche per il bagaglio di esperienza che ci ha potuto fornire. Abbiamo quindi affrontato tutti insieme le progressive problematiche che si sono presentate col tempo e fortunatamente ne siamo usciti vivi. A parte gli scherzi, invece di scendere nei dettagli, penso sia meglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato e sostenuto per realizzare questo album e credetemi, ce ne sono tante.

Da dove nascono le vostre influenze musicali e il vostro sound? Avete dei punti di riferimento precisi?

Beh il nostro sound è senz’altro influenzato, anche come ho detto prima, da ogni singolo membro della band. Indubbiamente ascoltiamo molti gruppi che ci permettono di avere l’ispirazione per scrivere i nostri pezzi. Per citarne alcuni: Blind Guardian, Dio, Manowar, Rhapsody, Iron Maiden, Gamma Ray, Sonata Artica, Kamelot, ecc ecc…

Domanda “scottante”: come va l’attività live?

Piuttosto bene. La scorsa stagione siamo andati un po’ in giro per il centro Italia per sponsorizzarci e il riscontro non è stato male. Adesso aspettiamo, anche grazie alla nostra etichetta, di pianificare delle nuove serate dove potremo esibirci, far conoscere il nostro lavoro, ma soprattutto: divertirci.

Qual è il vostro rapporto, come band, con i vari social network?

Diciamo buono. Essendo tutti dei ragazzi sotto i 28 anni abbiamo una certa dimestichezza con i social network. Le nostre pagine Facebook, Twitter o di altre piattaforme, sono spesso visitate e ciò ci fa molto piacere. Ricordo inoltre che potrete avere ancora più info sulla band sul nostro sito http://www.lambtoncurse.com

Obiettivi per il futuro?

L’obiettivo principale per il futuro è uno solo: cercare di migliorarsi. Nessuno può sapere poi cosa ci aspetta, però cercheremo di mandare la barca dove vogliamo! La speranza è comunque quella di suonare molto dal vivo e di pubblicizzare il nostro album il più possibile.

Per concludere, prima di salutare lettori di Metalwave.it, c’è un messaggio che volete lanciare?

Certo: ascoltate il nostro album, veniteci a sentire live, ma soprattutto SUPPORTATE IL METAL ITALIANO!!!

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Intervista di Andreas X Articolo letto 1771 volte.

 


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