Intervista: Subscribe

Nessuna Descrizione Gli ungheresi Subscribe hanno dato alle stampe "Bookmarks" ovvero quello che sembra proprio contribuire a disegnare una nuova visione del progressive rock/metal. Eccentrici e dotati di un talento incredibile, i subscribe sono stati teatro di una illuminante chiacchierata che ci siam fatti da poco. A voi la lettura....

 

Ciao ragazzi! Siamo ben lieti di avervi qui con noi! Potete illuminarci con una breve biografia della vostra band?

Bene, diciamo che nel 1999 eravamo tutti compagni di liceo e durante una delle nostre bevute abbiamo pensato che potevamo tirar su una rock band e diventare delle vere rockstar. In quell’epoca nessuno di noi suonava uno strumento o aveva cantato una sola canzone. Un mese dopo l’inizio avemmo il nostro primo concerto a scuola. Puoi bene immaginare, è una storia lunga, insomma abbiamo iniziato a formarci e a compiere dei piccoli passi anno dopo anno e siamo riusciti a tenere insieme i sei membri fondatori negli ultimi 14 anni.

Parliamo dei testi. Quali argomenti trattate nella vostra musica e cosa intendete comunicare attraverso essa?

Generalmente i nostri testi sono ispirati dalle nostre vite. Ci sono brani che trattano di varie crisi personali che ognuno di noi ha avuto almeno una volta oppure che parlano di una tirata di somme nel nostro presente.
Il nostro ultimo album “Bookmarks” è un concept di questo tipo : in esso una donna si trova al centro e noi raccontiamo come funga da ancòra nella nostra vita attraverso il testo della canzone.
Un madre o una fidanzata che ci ha lasciati o anche gestire le difficoltà di una relazione. Non trattiamo mai politica nei nostri testi e non ci sono argomenti che parlano di religione perché principalmente non vogliamo trattare di questo.
Ogni parte dei nostri testi potrebbe essere interpretata dall’ascoltatore in modo diverso a seconda di ciò che prova in quel momento e a seconda del proprio umore.

Sono curioso di conoscere un po’ l’aspetto tecnico della vostra band. Che strumentazione utilizzate e qual è il vostro processo di registrazione in sede studio?

Secondo le nostre esperienze passate abbiamo deciso di cambiare l’ordine delle fasi della registrazione. Iniziamo col cambiare le tracce da un demo completamente registrato in precedenza poi iniziamo a registrare le chitarre con sotto la batteria midi, cambiamo la batteria midi in una batteria vera e propria e infine aggiungiamo le voci. Questo processo è stato molto importante poiché così facendo riusciamo a cambiare ogni volta anche la struttura di ogni brano. Con la tecnica del Re-Amp abbiamo registrato un singolo segnale di chitarra su una testata Neve 1073. Le chitarre che usiamo sono: Yamaha sg300, ESP Stephan Carpenter modell, Fender Telecaster, Fender Stratocaster, Agile T7, Ibanez ATK, Gibson Les Paul. L’ultimo processo prima del mixaggio è quindi il “Re-Amping” per definire il suono in modo migliore. Per questa ragione usiamo Peavey 5150, Mesa Dual rectifire, amplificatori Marshall JCM 800 con cabinet Engl e Laboga. Senza entrare nel dettaglio con i microfoni diciamo che usiamo dei Neumann, Sennheiser, Shure e Schoeps. Il mixaggio lo facciamo su di una consolle Audio VTC a 32 canali, con Pro Tools DAV e Aurora converter.

Quali sono le band che vi hanno maggiormente influenzato?

La nostra prima e fondamentale influenza rock è stata data dai Queen. Nessuno era in grado di mescolare tanti stili, atmosfere e emozioni come loro negli anni 70. Ritengo che questo mood possa essere rintracciato nella nostra musica.
Proseguendo con le band direi i Rage Against The Machine, Downset, Faith No More e The Beastie Boys inoltre stiamo ascoltando ancora molto materiale dei Tool, Deftones, At The Drive-In, The Mars Volta, Coheed and Cambria e Letlive.

Qual è stato il vostro momento migliore come band fino ad ora?

Sai, ne abbiamo avuti molti ma il mio preferito è stato quando abbiamo suonato la scorsa estate in un festival all’aperto. Il tempo è stato variabile durante tutto il concerto ed eravamo intorno alle 5mila persone che stavano cantando tutte le nostre canzoni. I tuoni stavano iniziando ad arrivare, il vento soffiava molto forte, il concerto era stato organizzato in una città dal centro storico medievale e si respirava un’atmosfera strana e deliziosa insieme.

Andiamo sul personale. Quali sono i vostri artisti preferiti?

Ognuno di noi (della band) abbiamo radici musicali simili che possiamo trovare nei Queen, Pantera, Tool Machine Head, Deftones, Korn, Porcupine Tree, Killswitch Engage e molti altri. Personalmente ho anche altre influenze che non riguardano la musica come il cinema e letteratura, poesia anche e alcuni, senza pretesa di fare un elenco completo, come Boris Vian e Kurt Vonnegut.

Quale brano vi piace suonare di più?

Dal nostro ultimo album “Between Heaven And Her” poiché il suo testo ha un significato speciale per me ed ogni volta è sempre emozionante da cantare.

Qual è la vostra opinione sulla situazione attuale della musica nel mondo

Al giorno d’oggi la musica elettronica ha iniziato a diventare più prevalente di quella strumentale e salta fuori una canzone pop di una pop “star” praticamente ogni giorno. Personalmente sono proprio stufo di questa gente, mettici anche che è molto difficile trovare una band o musicisti veri che sappiano realmente comporre nuove cose. Comunque, per fortuna, abbiamo molte possibilità (internet) di trovare musica per tutti i gusti, ma sento ancora la mancanza dei rivoluzionari (probabilmente le vecchie pietre miliari della musica n.d.a.).

Farete concerti in Italia prima o poi?

Sfortunatamente non l’abbiamo ancora pianificato ma naturalmente non vediamo l’ora di organizzarne uno. Sono stato solo una volta in Italia e sarebbe veramente bello ritornarci!

State già scrivendo del materiale per il prossimo album album? Cosa bolle in pentola?

Certamente! Abbiamo iniziato a lavorare al quarto album. Abbiamo già composto a grandi linee 3 canzoni, nella loro fase preliminare, ora dobbiamo provarle e continueremo a farlo finché non saranno complete. In genere non scegliamo di percorrere una strada compositiva coerente per quanto riguarda il nostro genere o le emozioni che vogliamo trasmettere. Posso dire che queste nuove canzoni sono simili al nostro primo album (“Sanity Has Left The Building” 2004 n.d.a) ma più graffianti di “Bookmarks”.

Per concludere, cosa possono aspettarsi i fan da voi in futuro prossimo?

Stiamo pianificando un nuovo disco e speriamo di iniziare le registrazioni all’inizio del prossimo anno ma questo dipende dal nostro ritmo che di solito è un po’ pigro!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 1632 volte.

 


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