Intervista: Wintersun

Nessuna Descrizione Sono passati ben 8 anni da quando, da ragazzo, scoprii i Wintersun. In questi 8 lunghi anni mi è successo di tutto, ed una delle cose più belle è collaborare con una redazione che dimostra la sua fiducia mandando un ventunenne a Bologna ad intervistare una delle band più misteriose che si sia mai sentita. Non tanto per le tematiche che tratta o per la musica che suona, ma più per i mille problemi ancora non del tutto chiari che hanno obbligato il front-man Jari a posticipare di quasi una decade il suo secondo album "Time 1". Al mio momento fatidico mi sono ritrovato a parlare più da fan che da giornalista con una persona alla mano, sincera e oggettivamente dispiaciuta per aver fatto aspettare così tanto tempo a noi. Un tono pacato e provato da diverse peripezie personali e non che hanno contribuito a formare una persona davvero piacevole senza tanti fronzoli che scherza e si diverte nel rispondere alle domande proposte dal sottoscritto, nonostante la location non sia stata proprio l'ideale; la mia macchina!! Chi mai si sarebbe immaginato una cosa del genere? Giuro, nemmeno io. Fatto sta che sono rimasto colpito ed ammirato da jari dalle sue parole profonde, cosa che non si può capire solamente leggendo l'intervista, ma fidatevi che è stata davvero un ottima chiaccherata!!

 

Allora finalmente dopo 8 anni sei tornato tra noi, spiegaci brevemente a cosa ti sei dedicato in questo tempo oltre alla musica?

Guarda prettamente non molto altro, ero molto impegnato nella stesura dell'album che mi ha preso per lungo tempo. Ovviamente ogni tanto dovevo prendermi dei giorni di pausa con i miei amici e divertirmi. Niente di speciale insomma. La cosa più importante era però trovare il tempo per le orchestrazioni e tutto quello che ci gira intorno.

Ti senti appieno soddisfatto del tuo ultimo lavoro o cambieresti qualcosa?

Penso che nessuno sia mai soddisfatto al 100%, ma per me questo è il CD più bello che ho composto. Produzione, canzoni è stata una grande realizzazione per me

I tuoi fan come hanno preso il nuovo CD?

E' stato davvero fantastico sentire e vedere le persone già pronte sul nuovo album anche se è stato da poco pubblicato. Sapevano già i cori e tutte le altre parti che cantavano da soli durante i concerti. E' stato davvero bello.

Il tour dell'Heidenfest per il momento procede bene?

Si dai, abbiamo avuto qualche problema tecnico nelle date precedenti e abbiamo suonato senza sound-check. Ma sta andando di meglio in meglio. E' davvero buono, veramente.

Ormai classica domanda che ti hanno posto tutti, come mai così tanto tempo?

Già all'inizio volevo far si che questo album fosse importante, con l'orchestra, synth, molte linee vocali. Ma la cosa che mi frenava era la questione del budget, che mi bloccava per la realizzazione e per il recupero degli elementi necessari. Sono stato molto sui computer e il studio da solo, perché in fondo questo album l'ho registrato nella mia casa, diciamo un appartamento con dei vicini e quindi non potevo fare molto casino, ne registrare le parti in scream. Ho dovuto rinnovare la mia casa in modo tale da poterci effettuare le registrazioni. Ero anche spaventato da tutto questo cambiamento, ma finalmente l'ho finito.

Il tuo sound si è notevolmente evoluto rispetto al debutto, cosa è cambiato in te a livello musicale?

Non saprei, non la considero nemmeno un'evoluzione, si beh ovviamente ci si evolve, mi sento un compositore migliore di 8 anni fa. E si la musica è notevolmente differente rispetto al primo album, ma ci sono comunque alcuni elementi in comune. E ho imparato molto anche nella fase di produzione. Ovviamente ho avuto una fase di miglioramento per le parti cantate. Ho sempre voluto mettermi alla prova e cambiare stile e arrangiamenti.

Come mai la scelta di dividere in due Time? Per motivi di gestione o semplicemente sarebbe risultato un album troppo lungo?

Entrambe in realtà. L'idea è nata prima dalla casa discografica, e poi abbiamo discusso per un anno, ma l'album sarebbe durato più di 70 minuti. Così abbiamo deciso di dividerlo in due parti da 48 minuti. Se fosse stato troppo lungo alla fine non avrebbe catturato l'attenzione dell'ascoltatore. Ma già dal missaggio di Time1 è risultato un lavoro davvero difficile ed ero completamente bruciato alla fine, di conseguenza mixare entrambi i lavori in un colpo solo era impossibile da fare da solo.

Questa forse è la domanda più piccante, in una scaletta di 5 canzoni come mai hai deciso di mettere 2 strumentali? Non perde troppo di tono poi tutto l'album?

Ho voluto vedere l'intero album nel suo insieme, come la canzone "Son of Winter and Stars" che è composta da 4 canzoni. In fondo ci sono parecchi album che durano meno di 40 minuti e sono vuoti e mancanti di qualcosa. Personalmente mi piacciono le tracce strumentali, soprattutto l'apertura l'adoro e del quale sono più orgoglioso. So che molti miei fan si aspettavano qualcosa di più metallaro, ma non preoccupatevi che in Time 2 ci saranno molte più parti veloci e assoli.

Cosa pensi del download digitale e della tecnologia in ambito di produzione? Intendendo un approccio digitale rispetto a quello analogico notevolmente migliore? E scommetteresti sulla rinascita del Vinile? Rimane comunque il mezzo musicale migliore se vuoi davvero ascoltare alla perfezione ciò che ami...

Personalmente preferisco una produzione digitale essendo più semplice e veloce, ricordo il primo album con gli Ensiferum sviluppato tutto in analogico, fu un incubo. Spostare, prendere, comprare bobine nuove. Oggi come oggi la produzione digitale è ottima e il risultato finale è uguale a ciò che registri, con le bobine il suono un po' perde di qualità, si sente del riverbero. Adesso con il digitale si sente esattamente cosa si registra.

Te l'ho chiesto appunto poiché sono un grande fan del vinile e sapendo perfettamente la differenza tra analogico/digitale e CD volevo appunto sapere un parere da un artista che deve fare delle scelte fondamentali in ambito di produzione. E pensi che per il vinile sia finita o c'è una possibilità di una sua resurrezione?

Non credo si possa parlare di un epoca finta per il vinile, perché rimane il miglior supporto per ascoltare musica. Io voglio che il mio lavoro sia il migliore e ascoltandolo in vinile con un suono più caldo e avvolgente si riesca ad apprezzare di più tutto il lavoro. Ricordo ancora i lavori a 24bit, che su vinile erano una bomba mentre a convertirli in mp3 perdevano un sacco di qualità e questo davvero fa schifo.

Quanto è importante per un artista dei tuoi livelli avere un effettistica nel comporre musica? Pedali, distorsioni ecc.. Magari dicci cosa usi quotidianamente...

No, in realtà uso semplicemente la mia testata Mesa Boogie e con quella equalizzo tutti i suoni. Niente pedali e roba simile. Solo per i soli nel primo album ho usato un boost pro mentre per questo un "Vox Tone Lab". Da un risultato più forte e limpido necessario per il nuovo album e per lo studio che era più semplice da registare, mentre dal vivo in questo momento sto usando Axe Effects.

Cosa ti ha spinto da giovane a voler suonare metal? E cosa pensi dell'odierna scena musicale?

La scena musicale metal si sta man mano espandendo, in Finlandia è davvero grossa. Di sicuro il metal è più popolare rispetto agli anni 80, aiutato soprattutto da internet che da la possibilità di farsi conoscere a molta più gente.

Grazie per il tempo concessoci, ti auguriamo il meglio sia stasera che in futuro con l'augurio di rivederti presto sul suolo italiano, saluta tutto il pubblico di MetalWave!!

Grazie a te, e per l'intervista!! Sono contento di essere venuto in Italia e che stasera ci sia molta gente a vedermi, tornerò presto!!

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Intervista di Karmator Articolo letto 1969 volte.

 


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