Intervista: Prehate

Nessuna Descrizione Dall’Alto Adige/Südtirol ecco una band che ha già le idee molto chiare fin dai nastri di partenza, con obiettivi ben precisi per il suo futuro e con un presente che li vede in piena attività. Loro sono i Prehate di Bressanone (o Brixen per chi è di lingua tedesca), esponenti di una scena che ultimamente sta sfornando parecchie interessanti realtà da seguire. Dopo esserci occupati del loro disco d’esordio “2012”, siamo andati a scambiare due chiacchiere con i quattro ragazzi altoatesini per conoscerli meglio, ma anche per saperne un po’ di più sui loro piani. Buona lettura!

 

Ciao ragazzi e benvenuti sulle nostre pagine! La prima, doverosa domanda è ormai un classico di tutte le interviste. Ci volete dire chi siete, da dove venite, che cosa fate e, soprattutto, perchè? Scherzi a parte, ci volete parlare della vostra storia fin qui?

Ciao Luca! Noi siamo i Prehate e veniamo da Bressanone, che si trova in Alto Adige. Con questa formazione i Prehate fanno concerti dal 2007. É difficile dare un nome al nostro stile musicale, dato che non abbiamo dei veri punti di riferimento musicali a cui aggrapparci. Diciamo che in linea di massima il nostro stile potrebbe essere chiamato “death-core” La cosa bella dei Prehate è che ognuno dei componenti ascolta stili di musica differenti, quindi si potrebbe anche dire che la musica Prehate sia un mix piuttosto ampio di generi abbastanza differenti.

Abbiamo appena recensito sul nostro portale il vostro debut “2012”. Anzitutto, che responsi sta avendo da fan e critica?

Con le recensioni precedenti alla vostra e con le critiche ricevute dai nostri seguaci siamo soddisfatti! Ad essere sinceri non ci aspettavamo altro, dato che ci abbiamo messo anima e corpo nella produzione del disco “2012”.

Il vostro disco è uscito per la label austriaca Silent Noise Records. Come siete entrati in contatto con loro?

Diciamo che la cosa è andata piuttosto veloce. Dopo un mese dalla presentazione del disco “2012” il label-boss dell’etichetta austriaca “Silent Noise Records”, Joachim Bitsche, ci ha subito offerto un contratto, al quale non abbiamo detto di no!

La prima cosa che si nota del vostro debut è la sua produzione perfettamente in linea con gli attuali standard, professionale e potente. Ho letto che gli strumenti sono stati registrati tutti in studi diversi. Com’è avvenuta quindi la produzione di “2012” e come mai avete fatto questa scelta?

Diciamo che la registrazione si è svolta da persone di fiducia, perchè apprezzavamo la qualità delle produzioni precedenti di queste persone. Le chitarre sono state registrate nel nostro studio che porta il nome “Soundkill”. Il basso è stato registrato da Thomas Winkler nello Studio “On The Rocks”. “Soundkill” e “On The Rocks” si trovano in Alto Adige. Le voci e la batteria sono state registrate nello studio “Soundart” di Alex Lysjakow, che si trova a Berlino. Quest’ultimo ha fatto anche il mixaggio e mastering del cd.

Anche la grafica dell’album si presenta molto ben curata e richiama, come da titolo del disco, un tema molto dibattuto ultimamente, forse anche in modo esagerato. Chi se n’è occupato e qual è messaggio che volete lanciare?

Della grafica del cd “2012” se ne è occupata la ditta di Dani Hofer, “Archetype Design”. La grafica mostra il calendario Maya ed una citta all’orlo dalla distruzione. Già i Maya prevedevano una svolta nel 2012. È solo la natura che si riprende ciò che le è stato preso nel corso della storia dell’uomo moderno. Cosa rappresenti questa futura svolta non lo sa nessuno. Ci aspetta o la fine del mondo, con la conseguente fine dell’umanita, o l’inizio di una nuova era di una soceta obbligata ad addatarsi al nuovo mondo.

Purtroppo non ho avuto modo di leggere i testi, ma da molti ascolti mi sembra di capire che siano abbastanza diretti e senza fronzoli. C’è un concept che li lega tra loro oppure ognuno ha una storia a sè?

Tutti i testi hanno un collegamento. Dalla opening track “Survive” fino all’ultima track “Our Fault”, con la frase finale “this is the end” c’è una connessione, che rappresenta la sopravivenza dell’uomo.

In rete è disponibile anche un videoclip della title-track “2012”. Che esperienza è stata per voi? Ma soprattutto, come è venuta fuori l’idea di riempirvi di melma ad un certo punto del video?

La produzione del video sulla canzone “2012” é stata molto divertente. Il regista Christian Popodi é stato molto chiaro e conseguente nello svolgimento della storia nel vidoeclip. È stato proprio Christian a scrivere la storia. Diciamo che il video non rappresenta nient’altro che i fatti che dovranno avvenire nel 2012. I musiciti rappresentano l’umanita che é destinata a fare una brutta fine. Le comparse in nero rapresentano il lato oscuro dell’umanita, proprio quel lato che porterà alla fine di tutto.

Siete presenti su molti social network e su Youtube girano regolarmente vostri video live, studio reports e preview. Quanto conta lo strumento internet per una band che sta emergendo come la vostra?

Internet è fondamentale per una band come la nostra. Diciamo che è il nostro medium principale, con il quale riusciamo a raggiungere persone su tutto il pianeta, far ascoltare loro la nostra sana musica e dire a tutti la nostra.

Provenite da una zona come quella dell’Alto Adige/Südtirol che in passato ha dato i natali a band come Skanners, Graveworm, Voices Of Decay e più recentemente a band interessanti come i Blood Edition o gli Axis Of Evil. Com’è la scena da quelle parti?

In linea di massima la scena metal in Alto Adige è buona. Come hai giustamente detto, ci sono tante metal bands. Diciamo che la concorrenza c’è!

Più in generale, qual è la vostra opinione sulla scena metal italiana, ma anche su quella europea, visto pure che siete spesso impegnati in date all’estero?

Sappiamo che il nord Italia sia rappresentato molto dall’hardcore e dal power metal. Dato che la Silent Noise Records é un’etichetta austriaca, ci organizza i concerti in Austria e Germania. Non abbiamo ancora avuto la possibilita di far sentire la nostra musica al popolo metallaro d’Italia. Ma è fortemente nelle nostre intenzioni iniziare a fare concerti anche in Italia.

Che progetti ci sono in cantiere per i Prehate? Ho visto che è in programma l’uscita di un secondo album. Ce ne volete dare qualche anticipazione?

I nostri futuri progetti sono anzitutto un tour promozionale in Austria ed in seguito un tour europeo insieme ad un gruppo piuttosto famoso, del quale non vogliamo dire ancora il nome. In estate ci sarà la produzione di un nuovo video e molte date con concerti all’estero, ma anche in Italia. Come hai giustamente precisato, ci sara la release del nostro secondo album. Diciamo che siamo rimasti fedeli al nostro stile del precedente. Una differenza potrebbe essere l’aggiunta di qualche frase un po’ più melodica, senza perdere violenza! Il release-party si terrà il 9 settembre nella discoteca Max a Bressanone al Final Collapse, organizzato dai Prehate e dal nostro grande amico Patrick “Patze” Faller, che ha dato un gran contributo alla band finora!

Infine, domanda da un milione di dollari: qual è il vostro sogno nel cassetto?

Il nostro sogno come già immaginerai è quello di conquistare il mondo intero con la nostra musica!

Ragazzi, siamo ai saluti conclusivi. Nel ringraziarvi per esservi concessi a noi, vi lascio carta bianca per le ultime righe.

Volevamo ringraziare un po’di gente per il supporto datoci, che ha reso possibile il nostro percorso fino ad ora. Il ringraziamento piú grande e sincero va esclusivamente a Patrick “Patze” Faller, Christian e Melanie Notdurfter, Daniel Eichbichler, Veronika Waldthaler e Philipp Burger!

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Intervista di Cynicalsphere Articolo letto 2445 volte.

 


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