Intervista: Blacklies

Nessuna Descrizione Facciamo quattro chiacchiere con una grande alternative rock-metal band tutta italiana. signori, i blacklies.

 

Ciao ragazzi! Benvenuti nello spazio interviste di Metalwave. Iniziamo con una semplice domanda. Come sono nati i Blacklies?

Emiliano :: Ciao a tutti e grazie per lo spazio che ci dedicate sulla vostra webzine, fa piacere scambiare due chiacchere con voi, visto che avete anche apprezzato il nostro disco! Dunque, i The Blacklies nascono qualche anno fa grazie all'impegno e alla devozione di Francesco Thomas (voce, piano, synth) e Salva (batteria). Nel corso del tempo, tra sperimentazioni sonore e vari cambi di line-up, si sono venute a creare le condizioni perfette che hanno determinato l'attuale formazione (Emiliano-chitarra, Francesco-Basso) e soprattutto la realizzazione del disco “Groundfloor”.

La scelta dell’Alternative è stata spontanea o decisa in qualche maniera?

Emiliano :: Direi piuttosto spontanea! Come tutte le band di stampo rock siamo passati attraverso periodi “più o meno metal” o “hard-rock” ma, ognuno di noi, arricchito dalle proprie esperienze ed influenze musicali ha contribuito senza sforzi a delineare un sound generale più complesso. Alla fine di questo percorso, anche grazie al contributo del nostro produttore artistico Nicola Baronti, l'alternative è sembrato a tutti il territorio più adatto per dare forma alle nostre fantasie musicali.

Ci sono state difficoltà nell’unire varie influenze da parte dei membri del gruppo? Se sì, quali?

Emiliano :: Come citato sopra, tutto è stato piuttosto semplice e automatico: tutti e quattro amiamo la musica in tutte le sue espressioni, quando è bella e fatta bene, ovviamente! Questo ci ha permesso di avere un maggior dialogo in sala prove ed in studio ed evitare di far prevalere gusti di uno piuttosto che dell'altro.

Parlateci della vostra ultima fatica “Ground Floor”.

Emiliano :: Hai detto proprio bene...che fatica! A parte le battute, per noi realizzarlo è stata un'esperienza davvero formativa: l'intera lavorazione, tra pre-produzione, riprese, missaggio e mastering è durata quasi un anno. Questo per molte cose è stato un bene perchè ci ha permesso di focalizzarci meglio sui pezzi, sugli arrangiamenti e sui suoni, dall'altra alle volte è stata fonte di uno stress insostenibile! Comunque, a nostro avviso, ne è valsa la pena!

Siete d’accordo con l’opinione del recensore, quella cioè di ricordare un po’ i Muse musicalmente?

Emiliano :: Visto il paragone illustre direi proprio di si! Ovviamente siamo degli estimatori dei Muse e l'uso che facciamo di rock combinato all'elettronica sicuramente ci avvicina molto al loro mondo, forse per il momento siamo un po' meno “classicheggianti”. Speriamo di godere presto di almeno un quarto del loro successo!

Vi ritenete un gruppo maturo dal punto di vista compositivo oppure ritenete di dover crescere ancora un po’?

Emiliano :: Ovviamente bisogna sempre tendere ad un miglioramento ed il segreto secondo noi è quello di non sentirsi mai arrivati. Per natura siamo tutti molto curiosi musicalmente e questo speriamo ci assicuri sempre quel margine di miglioramento che una band deve pretendere per se stessa e per i propri fan. Sicuramente in questi ultimi tre anni siamo cresciuti molto dal punto di vista compositivo, degli arrangiamenti e della performance live, anche grazie alle collaborazioni con altri musicisti e alle “dure” sessioni di prove durante la settimana!

Parlateci delle vostre esperienze live.

Emiliano :: Come tutte le band, siamo cresciuti suonando nei pub e locali della nostra città. Piano piano, migliorando le cose e grazie anche al riscontro positivo di pubblico, ci siamo allargati e siamo riusciti a partecipare ad alcune importanti manifestazioni come il “Lucca Summer Festival”, il “Metarock Festival” e “Arezzo Play”, in occasione dei quali abbiamo aperto i concerti di artisti come Tormento (ex-Sottotono), Siouxie, Cristina Donà, Subsonica. Nello scorso inverno abbiamo anche intrapreso un piccolo tour promozionale a supporto dell'uscita di “Groundfloor” che ci ha portato a suonare in città come Milano, Roma, Bologna.

C’è un aneddoto nella vostra storia come band che vi piacerebbe rendere pubblico ai nostri lettori?

Emiliano :: Ce ne sarebbero davvero tanti e come sempre non ne viene mai in mente uno in particolare! Quello che vi posso dire è che quando siamo insieme, che sia per le prove, una cena o in tour, ci facciamo sempre delle grasse risate! Tra i giorni più belli sicuramente quelli passati l'anno scorso a Londra durante le fasi di missaggio del disco...veramente una settimana di delirio totale!

Cosa ne pensate della scena Alternative Rock/Metal italiana?

Emiliano :: Sicuramente ci sono un sacco di band meritevoli e di talento che hanno sempre troppa poca attenzione da parte della stampa, delle etichette e di tutti quelli che sono i canali di diffusione più importanti. Quello che ci sentiamo di consigliare è di sbattersi sempre il più possibile in prima persona e, se è destino, prima o poi qualcosa di buono arriverà!

Bene, il nostro spazio termina qui ragazzi. Desiderate aggiungere altro prima di salutarci?

Emiliano :: Certo! Un grazie di cuore a tutti voi di Metalwave per l'ospitalità e per aver parlato di noi e del nostro disco anche prima di questa intervista. Stesso ringraziamento va alla nostra agenzia Alkemist Fanatix Europe per aver curato i rapporti. Tra l'altro in questi giorni è uscito il nuovo singolo tratto sempre dal cd, dal titolo “Sorry But I Feel So Bad”, che contiene anche una cover ed un brano riarrangiato in chiave acustica, oltre ad un video ripreso durante la realizzazione del disco. Tutte le info del caso sul nostro sito http://www.theblacklies.com. Ciao a tutti e a presto!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 899 volte.

 


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