Intervista Flash: Kalahari

Immagine di Kalahari Kalahari è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Certamente! Noi Kalahari ci siamo "infilati" nella scena underground (soprattutto quella romagnola), ormai 3 anni fa, quando Nicola e Gino sono entrati come cantante e seconda chitarra. Qui in zona abbiamo suonato praticamente dappertutto e non vediamo l'ora di espanderci!

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Ottima domanda e difficile risposta! Potremmo stare qui una giornata intera, ma diciamo che spaziamo da classiconi come i Metallica e gli Iron Maiden fino ad arrivare a band con sonorità più moderne come i Trivium e i Machine Head.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Il nostro nuovo EP "Theia" è per noi un punto di svolta. Chiude il capitolo di quelli che erano i brani dei "vecchi" Kalahari e strizza l'occhio a quello che è il sound verso il quale ci stiamo dirigendo, quello dove stiamo trovando noi stessi, soprattutto con la title track e la distopica "Cabled Core".

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Assolutamente sì! Crediamo che la nostra musica possa essere un punto d'incontro per tanti amanti del metal, che solitamente apprezzano declinazioni specifiche del genere. Pensiamo che i nostri brani trasmettano emozioni, li vediamo come delle storie e non solo come delle canzoni. Per noi un testo non è l'unica cosa che porta a cogliere il "succo" del brano, ma piuttosto cerchiamo di raggiungere un equilibrio in cui la musica guida il testo e viceversa.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Pensiamo sia incredibilmente vasto, il che è un'arma a doppio taglio dato che spesso non lascia spazio sufficiente a band che ne meriterebbero molto di più. Durante i nostri live abbiamo incontrato gruppi veramente validi, che ammiriamo tanto e ci domandiamo come mai non riscuotono più successo. Questo però ci motiva a migliorarci e a distinguerci in mezzo al gregge!

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Bella domanda! Nel nostro caso sono la stessa cosa sulla carta, ma non nella pratica. Ci ricordiamo di due esperienze in studio. La prima, dove ci siamo resi conto di non essere pronti ad esprimerci al meglio e dove purtroppo abbiamo incontrato un produttore che non è stato all'altezza delle promesse fatte. La seconda invece, quella che ha visto la registrazione dell'EP "Theia", ci ha fatto crescere tantissimo. Abbiamo imparato tantissimo e capito i punti critici su cui c'è da lavorare. E' stata una sfida molto dura, lo stress era alto, ma ne siamo usciti più forti e più maturi.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Un'altra arma a doppio taglio! Poter condividere la propria musica con un solo click è una cosa fantastica, ma il mercato è talmente saturo che la musica in sè ha perso di valore. La potremmo definire "inflazione musicale", un tutti contro tutti.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Se dovessimo fare una media della band, probabilmente potremmo dire un paio al mese. Siamo degli amanti della copia fisica, di tutto ciò che ci sta attorno e del suono che può avere un CD o un vinile rispetto alla sua versione digitale.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

I Kalahari vogliono poter vivere di musica. Vogliamo che diventi il nostro lavoro. Rimbalzare tra tour e studio è il nostro sogno, ma abbiamo capito che oggi senza un grande investimento, sia di tempo, che economico, non ci si riesce facilmente. Altrimenti lo farebbero tutti!

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Abbiamo un appello per tutti i lettori di MetalWave: FATECI SUONARE! Se vi capitasse un evento sotto gli occhi, contatteci. Il palco è il nostro habitat naturale e la gente che poga la nostra fauna preferita. A presto metalheads!

Intervista di Jerico Articolo letto 667 volte.

 


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