Intervista Flash: Daniele Myles

Immagine di Daniele Myles Daniele Myles è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Daniele Myles è un progetto diventato solista da alcuni anni. Prima ho militato in diverse formazioni suonando dal rock al metal, dal blues al british. Entrai come cantante a 16 anni in una band locale suonando cover di Alice in Chains, Pearl Jam e Nirvana; fu del tutto casuale poichè fino a quel momento ero solo un appassionato di musica heavy metal di stampo classico.rnEra un sogno realizzato, essere un musicista andava oltre le aspettative non desideravo altro.rnAver suonato per anni con molti musicisti soprattutto talentuosi è stato utile per la mia formazione individuale.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Sono cresciuto ascoltando rock e metal vecchio stampo, questo ha praticamente formato le mie basi musicali in adolescenza.rnCrescendo mi sono avvicinato a molti altri generi arricchendo la mia fame di conoscenza, ero un fiume in piena e volevo apprendere sempre di più sia come bagaglio personale che didattico. Quando scrivo un pezzo non cerco di preoccuparmi a quale genere andrò a confrontarmi, senza forzature mi libero di ciò che mi viene in quell'istante.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

"Euphoria's haze" è il disco con il quale ho debuttato quest'anno. Una grossa soddisfazione poichè la mia carriera solista aveva solo rilasciato singoli, mi sono messo in gioco chiamando dei sessionmen davvero in gamba con i quali avevo collaborato svariati anni fa.rnL'album è stato scritto, prodotto e missato nel mio home studio, ho suonato il basso e cantato; racchiude ciò che ho appreso in questi anni anche se il disco ha un significato: il nostro stato euforico. Ad un primo ascolto potrebbe sembrare un mix di canzoni di svariati generi ma nasconde un filo conduttore partendo con un esplosivo hard n heavy fino a scivolare nel metal più buio per poi rinascere.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Nel nostro piccolo abbiamo tutti un messaggio fatto di fatica e dedizione, ci sono bands che non emergono o restano nel dimenticatoio. In fondo la musica è soggettiva, spesso è grazie - o colpa - di questa macchia che non ci lasciamo sopraffare da chi vorrebbe la nostra musica suonata in altro modo. E dobbiamo esserne fieri, suoniamo quello che vogliamo senza barriere perchè la musica deve essere un piacere per noi stessi e in seguito per gli altri.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

È molto valido, indubbiamente. Anni fa iniziavi ad esser preso in considerazione dopo aver ottenuto una certa maturaziome artistica, oggi ci sono ragazzi poco più che adolescenti che suonano divinamente e, resto stupito perchè io ne ho impiegato di tempo per formarmi ed ancora devo imparare molto. Se non ci fosse l'underground non esisterebbe il resto del sistema musicale. È un esercito silenzioso.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Troppi ricordi belli ma anche negativi. Ricordo quando percorrevo kilometri per suonare con musicisti molto distanti perchè erano gli unici con i quali avevo affinità musicali, ma anche quando ero costretto a suonare in bands le quali non eravamo sulla stessa lunghezza empatica o non volevano impegnarsi tanto da poter osare a scrivere musica nostra. Alla fine ho capito che dovevo staccarmi per iniziare a sviluppare le mie idee. Da quando ho intrapreso la strada solista sono molto più sereno.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Una macchina molto buona, usandolo al meglio porta i suoi frutti ma senza abusarne ovviamente. Mi ricordo che iniziai aprendo una pagina MySpace caricando i miei brani, le persone erano curiose e mi facevano un sacco di domande. Per me è fondamentale instaurare rapporti anche se virtuali, più li fai sentire vicini più ti apprezzano. Con Facebook si è aperto un mondo, sono sempre più in contatto con chi segue la mia musica e io li ringrazio sempre di cuore.rnInoltre ascolto sempre i loro consigli, mi aiutano a migliorare per quando produrrò altro in futuro.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Anni fa ne compravo almeno due ogni settimana, oggi un po' meno per via del poco tempo a disposizione mi resta più pratico ascoltare musica via internet. Comunque la mia collezione è tutta originale ed ho anche parecchi vinili.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

In primis continuare a scrivere nuove canzoni per un un nuovo album. Spesso mi vengono diverse idee, pensavo anche di iniziare alcune collaborazioni con artisti di diverse nazionalità. Dipende dal tempo e dagli impegni ma ad ogni modo la passione non mancherà.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Grazie a MetalWave per questo spazio, molto gentili e cordiali. Un piacere avermi presentato sul vostro portale, saluto tutti e continuate sempre a credere nei vostri sogni!

Intervista di Jerico Articolo letto 2384 volte.

 


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