Recensione

Discreto Ep di raccordo per i The Devil’s Sermon, una band della quale non sappiamo i membri, ma sappiamo che si sono spostati dalla Polonia in cui vivevano a Londra, e “Rydwany Ognia” non nasconde le proprie influenze Black Metal old school, visto che in polacco il titolo di questo Ep significa “Chariots of fire”, proprio come la canzone dei Bathory che questa band va a coverizzare, con buoni risultati.
Il resto dell’Ep manifesta palesi influenze più minimali e quasi stile Panzerfaust dei Darkthrone, con il secondo brano che suona aggressivo e dissonante seppur minimale, dotato di un tempo medio lento che costituisce la parte migliore dell’album. Questo brano è anche il migliore di questo Ep, seguito dall’ultimo brano, che non sembra molto originale, ma che invece curiosamente riesce a planare in una parte finale con un violino dal feeling molto polacco, mentre minori risultati si hanno sul terzo brano, che gioca su un mid tempo non troppo efficace, il tutto su una qualità sonora ben fatta.
Insomma: non c’è molto da dire in questo Ep che all’atto pratico è appena più di un quarto d’ora (se si esclude la cover) e più che da biglietto d’ingresso per i The Devil’s Sermon, costituisce un’appendice per il full length già fatto, che è la release di questa band che consiglio di acquistare per prima, se le sonorità Black Metal minimali e grezze seppur dissonanti sono ciò che fa per voi.

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