Soulhealer «Up From The Ashes» [2018]
Recensione
Attivi dal 2009, i finlandesi Soulhealer hanno subito alcuni cambi di line up che avrebbero potuto farli demordere dal loro intento, eppure eccoli ancora sulla scena con un nuovo disco dalla copertina ammiccante in stile con la musica che creano.
Per questa nuova opera, troviamo dieci pezzi cheloro stessi definiscono come un metal melodico, anche se personalmente ho percepito un misto tra hard rock e classic metal, ma questo ha poca importanza.
Si parte da Up from The Ashes, un pezzo power carico di energia che fa ben sperare nonostante la parte vocale non mi abbia colpito particolarmente; Through Fire and Ice è più epica con le chitarre che si fanno più articolate, mantenendo alto il livello tecnico.
Fly Away è veloce con un ritornello da stadio e i riffoni hard rock; Sins of my Father è piuttosto articolata, maggiormente riflessiva nei suoi sette minuti di durata, uno dei brani migliori musicalmente parlando sebbene sul piano vocale ho riscontrato alcune difficoltà. Prepare For War ha una piacevole melodia easy catch, un rock più semplice quasi old school. Con Pitch Black torniamo a un sound adrenalinico da stadio con un coro martellante facile da ricordare; The Final Judgement è a metà tra un power e un epic metal: ricca di riff, cori e tanta potenza, orecchiabile, ma diretta e accattivante. Behind Closed Doors è una delle perle di questo lavoro: il cantato si mostra equilibrato senza virtuosismi inutili, le chitarre sono presenti senza rubare la scena, la melodia è simil rock ballad. Am I in Hell torna ad accostarsi all’hard rock più classico ammiccando agli anni passati; Land of the Free è la conclusione degna per questi quasi cinquanta minuti di ascolto: epica, corale, di gruppo.
Up From The Ashes non brilla di iniziativa e la voce di Jori non sempre è all’altezza della situazione, quindi se cercate qualcosa di mai sentito e perfettamente armonico allora vi conviene cambiare strada. Se invece vi piace il genere, seppur poco definito, di cui parlavo sopra, questo cd potrebbe piacervi: sono presenti due o tre tracce interessanti, il ritmo è veloce e non ci si annoia. Insomma, non il top, ma nemmeno così male.
Track by Track
- Up from the ashes 60
- Through Fire and Ice 60
- Fly away 60
- Sins of my father 70
- Prepare for war 60
- Pitch black 60
- The Final Judgement 65
- Behind Closed Doors 70
- Am I in Hell 60
- Land of the free 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 55
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
63Recensione di reira pubblicata il 11.10.2018. Articolo letto 1500 volte.
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