Kazah «Feed Your Beast» [2018]

Kazah «Feed Your Beast» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.07.2018

 

Visualizzazioni:
1157

 

Band:
Kazah
[MetalWave] Invia una email a Kazah [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Kazah

 

Titolo:
Feed Your Beast

 

Nazione:
Ungheria

 

Formazione:
Bodnar Peter :: Vocals
Szabacsik István :: Guitar
Adamcsik Zsolt :: Guitar
Stephen Ollak :: Bass
NEmeti Zsolt :: Drums

 

Genere:
Metalcore

 

Durata:
46' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.01.2018

 

Etichetta:
GhostLabel Record
[MetalWave] Invia una email a GhostLabel Record [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di GhostLabel Record [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di GhostLabel Record [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di GhostLabel Record [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di GhostLabel Record [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di GhostLabel Record

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gran bel disco groove metal di debutto per i Kazah, una potente band dalla Bulgaria, che in questo “Feed your beast” ci propone 8 sonore lezioni su come fare un metal bello ritmato e che ti prende a bastonate in faccia tutto il tempo.
Non fatevi infatti fregare da una opener “Puppets” che mostra alcune influenze post hardcore in certi stacchi, nonché un po’ di sludge: qui è il groove metal che regna sovrano in quest’album, e i Kazah lo mettono in chiaro dalla successiva “Never look back”, rabbiosa e ritmata, ma anche capace di proporci un ritornello potente senza scadere nella melodia e che anzi dona un mirabile cambio di umore al brano, cosa che avviene anche nella successiva “Straight ahead”. E il resto del disco da qui in poi è perlopiù così, con piccole variazioni che nella fattispecie si riscontrano nella più melodica “Hope and the truth” o nell’omaggio ai Tool di “Modern Slave”, con il famoso giro di basso fedelmente riproposto. Il disco nonostante queste piccole variazioni resta comunque monodirezionale, eppure in questo caso ciò non è un problema: i Kazah pestano ostinati da qui sino alla fine imperterriti e ci convincono alla grande, anche quando le sonorità si fanno un po’ megalomani, come nella un po’ lunga “XIS”, canzone conclusiva che si sporge un po’ nel durare 8 minuti, ma sinceramente ci può stare. In questo caso le mazzate sui denti sono assestate così bene che non è affatto un problema, anzi l’ostinazione mostrata rende quasi irresistibile mettere il cd da capo e sbattere la testa. Poi sì, magari si può chiedere un po’ più chitarra solista, ma francamente ci va bene così.
Poco da dire: “Feed your beast” è un gran bel disco di groove metal, il cui acquisto potrebbe consolarvi della recente perdita di Vinnie Paul. Ben fatto!

Track by Track
  1. Puppets 75
  2. Never look back 85
  3. Straight ahead 85
  4. Before I die 80
  5. Modern slave 85
  6. Another me 80
  7. Hope and the truth 80
  8. XIS 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.07.2018. Articolo letto 1157 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.