Crohm «Humanity» [2017]

Crohm «Humanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
22.05.2017

 

Visualizzazioni:
1948

 

Band:
Crohm
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Titolo:
Humanity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Sergio Fiorani :: Vocals;
- Claudio Zanchetta :: Guitar;
- Diego Zambon :: Guitar;
- Fabio Cannatà :: Drums;
- Riccardo Taraglio :: Bass;

 

Genere:
Heavy / Thrash metal

 

Durata:
51' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.03.2017

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Nee-Cee Agency
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Recensione

Pur essendosi formata a metà degli anni ’80 i Crohm, band proveniente dalla Val d’Aosta, rilascia oggi il secondo lavoro “Humanity” dandoci piena prova delle proprie doti compositive nell’ambito dell’Heavy Metal; a differenza del primo lavoro la band ritrova appieno se stessa offrendoci dieci brani tutti nuovi di zecca avvalorati sia da una voce intensa e potente ma anche da una significativa produzione che abbellisce al meglio l’intero lavoro. Le andature, tipicamente heavy metal, diffondono nonostante tutto un certo tono di modernità che ci dimostrano che, stante gli anni trascorsi anche in maniera inattiva, la band non è rimasta esclusivamente ancorata al passato ma si è aggiornata ai tempi moderni facendoci in definitiva assaporare riff semplici ed efficaci. Nel corso dell’ascolto non mancano momenti più o meno dinamici alternati ad altri che si avvicinano quasi più a delle ballate. Ad “Alien”, viene riservato il titolo di opener offrendoci sin da subito quel tocco dinamico attraverso il quale la band tende a mostrare i propri artigli; leggermente più moderata la successiva “The Call” , dai contenuti pur sempre muscolosi, i cui contenuti lasciano intendere di trovarsi di fronte ad inno al genere tanto amato dalla band; a seguire “The Dark Side”, aperta da una chitarra acustica ma poi orientata su una ritmica particolarmente moderata che in definitiva non concede troppi apprezzamenti; la ballata del disco è “Nothing Else”, pronta poi a condurci per farci elettrizzare un po’ ad “Insatiable”, la cui apertura acustica, moderata e lenta, viene ravvivata nella sua seconda metà da uno speed heavy energico e intenso; segue poi “Lost Soul” dall’avvincente lavoro ritmico delle chitarre pronta poi a lasciare l’ascolto a “Fields Painted Red”, un brano dall’ impronta particolarmente maideniana nei contenuti che indefinitiva appaiono non troppo spinti; “The Noise of Silence” si presenta su base thrash carica a cattiva il giusto per non farci dimenticare che la band sa anche raggiungere contesti inaspettati; un brano acustico caldamente cantato è “Run for your life” che ci porta delicatamente alla conclusiva “Town After Town”, spumeggiante e divertente come più piace agli amanti del vero Heavy. Il disco è altalenante, offre dei richiami a qualche band offrendo alla fine un esito personale; alcuni brani paiono troppo pacati nei contenuti rispetto ad altri con il rischio, forse, di annoiare un po’.

Track by Track
  1. Alien 75
  2. The Call 70
  3. The Dark Side 60
  4. Nothing Else 60
  5. Insatiable 65
  6. Lost Soul 65
  7. Fields Painted Red 65
  8. The Noise of Silence 75
  9. Run for your life S.V.
  10. Town After Town 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 22.05.2017. Articolo letto 1948 volte.

 

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