Recensione

Non è male questo secondo album dei finlandesi da Jyvaskyla Red Eleven, che in circa 52 minuti riescono nell’impresa di proporci un cd che spazia in maniera eccellente tra alternative, rock e metal, lambendo anche molti generi nel mezzo.
La vittoria di questo “Collect your scars” è data da una stupefacente cangianza dei brani, che spesse volte riesce a mescolare un tipo di musica nelle strofe con un altro nei ritornelli o comunque in altre parti della canzone. Ne siano un esempio la bella “Know Yourself”, che partendo da una specie di rock à la Incubus riesce a inserire anche un crescendo musicale all’interno del brano davvero non male, ma anche “Tainted Scene”, che addirittura sembra fare il verso a certi Spandau Ballet per il tiro smaccatamente anni 80, salvo poi inserire influenze più moderne, e “All emotions...” che spazia tra il nu metal e un ritornello corale, il tutto accompagnato da un vivace lavoro di chitarra solista davvero eccellente e da una voglia di radiofonico che qua e là affiora (“Different Kind” e “Last grain of sand”) e che però riesce a non rendere affatto i brani stereotipati o annacquati.
Tutto questo e anche altro, messo insieme, è “Collect your scars”, un cd dalle brillanti intuizioni e dall’amalgama delle componenti musicali pressoché perfetta e anzi molto invidiabile, e che per questo risulta molto ascoltabile, fruibile e cangiante. Consigliabile a chi è interessato a qualche sonorità più leggera rispetto a quelle normalmente trattate in queste pagine.

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