Amouth «Awaken» [2014]
Recensione
Interessante album di debutto post metal per questo gruppo Aretino, che con sole 4 canzoni più intro e intermezzo, risulta essere capace di donarci qualche soddisfazione musicale in questo “Awaken”, che dura poco più di 36 minuti.
Sì è parlato di “Post metal” negli Amouth, dunque, ed in effetti a me proprio a questo genere vado a pensare quando sento l’effettiva opener “Awake”, abbastanza distorta di suono e che nonostante l’impronta stoner rock riesce anche ad orientarsi su sonorità metal almeno in parte, e sulle quali un cantato minimale ma riuscito sa anche ritagliare il proprio spazio. Lo si sente in questo brano, ma anche e forse meglio nella successiva “The priest”, molto più lunga, ombrosa e intimista, così come intimista è la conclusiva e migliore del lotto “Departure”, minimale ma dal mood che mi ha convinto a definire questi Amouth una band efficace e che potrebbe farci sentire qualcosa di buono.
Per essere sincero, non sono sicuro ancora dell’ottimizzazione della presenza del cantato, dove le linee vocali mi sembrano un po’ non naturali, ma non come impostazione quanto come se non fossero al posto giusto della canzone. Ma a parte questo unico difetto, vale la pena di seguire questi ragazzi. Disco consigliato agli appassionati del post rock e del post metal, soprattutto quelli che non disdegnano qualche spigolosità di quest’ultimo genere menzionato.
Track by Track
- Il neige (Intro) S.V.
- Awake 70
- The priest 70
- City of gold 65
- Untold - Intermezzo S.V.
- Departure 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Snarl pubblicata il 30.04.2015. Articolo letto 825 volte.
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