Ignis Absconditus «Golden Horses Of A Dying Future» [2024]
Ignis Absconditus
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Titolo:
Golden Horses Of A Dying Future
Nazione:
Italia
Formazione:
Noctuaria :: all vocals
Jack-G :: electric guitars
Dani B-life :: bass and Roland Juno 60 on song 2
Henry Der Wanderer :: drums and percussions, keyboards, additional electric 12 strings guitar on songs 2, 7, 8
Genere:
Post Dark Metal
Durata:
45' 6"
Formato:
CD
Recensione
Ed ecco la bomba di disco che non ti aspetti affatto. Chi sono gli Ignis Absconditus? I Nebrus che si mettono a fare musica che lambisce vari generi del goth, ovvero darkwave, death rock alla Christian Death sia di Rozz che di Valor, qualcosa di Joy Division, Bauhaus, ma tutto senza dimenticare le proprie origini black metal, che rendono questo progetto che suona più malefico e molto meno diafano o sofisticato delle bands di riferimento.
Se infatti l’opener “Shadows” suona un po’ discreta per via di uno stile a cui ci si deve abituare, è “Mr Smith” che convince immediatamente, andando a suonare come un darkwave tra Joy Division, Cocteau Twins e Christian Death, dove la voce stile Diamanda Galas di Noctuaria marchia a fuoco il brano; poi certo, si poteva chiedere un basso più centrale come la musica darkwave richiede, ma non ci lamentiamo, anche perché lo stile compositivo resta per fortuna a questo livello per tutta la durata del disco, semmai andando più sul personale fino a suonare Avantgarde per quanto è eclettico. Ne siano prova di questo fatto brani come la ripetitiva e straniante “Mental roulette”, la doppietta visionaria di “Carousel of the departed” e “Seagull’s laughter”, per arrivare a un sound molto poliedrico e versatile, che si trova a suo agio sia quando si tratta di riprendere i Joy Division in “Whispering”, sia quando si tratta di riarrangiare un brano della band da cui provengono gli Ignis Absconditus, ovvero i Nebrus.
Finiscono questi tre quarti d’ora di musica e io sinceramente resto basito. Non solo per la versatilità degli Ignis Absconditus, che sanno farsi valere e dare un’impronta loro sia quando si tratta di fare black metal coi Nebrus, sia quando si tratta di fare dark con questo disco, per non parlare di altri loro progetti a nome Nott e Flusso Delirante Persecutorio. “Golden horses of a dying future” è un disco che si riferisce a una audience piuttosto specifica, ma è un’audience che non scende affatto a compromessi e che fa ciò che vuole, mostrando le proprie capacità e la loro passione, con buona pace di chi cerca di suonare pauroso o che altro senza riuscirci. Se siete amanti della musica dark/goth in tutte le sue forme, questo disco è da me fortemente consigliato, con tanto di condimento in stile black metal.
Track by Track
- Shadows 75
- Mr. Smith 85
- Wolfheart 80
- Lucid madness 75
- Mental roulette 80
- Carousel of the departed 85
- Seagulls laughter 85
- Weight of knowledge (Nebrus cover) 80
- Whispering 80
- Chasm of deceit 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
82Recensione di Snarl pubblicata il 07.04.2025. Articolo letto 72 volte.
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