Intervista Flash: Vultur

Immagine di Vultur Vultur è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Vorrei iniziare con una descrizione delle nostre argomentazioni che ruotano intorno alla morte, alle superstizioni, a personaggi misteriosi, spiritismo, paganesimo, sincretismo religioso, antichi rituali della Sardegna, ma in particolare sono maledizioni, sofferenza, orgoglio luciferino e rabbia primordiale verso il mondo attuale da una prospettiva isolana. La maggior parte dei nostri testi sono cantati in sardo perchè si manifestano come un flusso di coscienza, con spontaneità diretta e viscerale. Il gruppo inizia la sua attività ufficiale esattamente nell' aprile del 2005, con due terzi della formazione che proveniva già da altre due underground del metal estremo sardo. Essendo tutti della stessa cittadina capitava spesso di vederci in giro. Nonostante facessimo parte di altre bands (che ci stavano annoiando) e avendo parecchi ascolti musicali in comune, abbiamo deciso di vederci in sala prove per capire cosa poteva succedere tra noi, ma anziché suonare Black o Death metal abbiamo optato per qualche cover dei Misfits, con un quarto componente alla voce. In poco tempo ci siamo resi conto che eravamo totalmente in sintonia e che tutti noi (tranne il cantante che era lì solo per cantare quelle cover) avevamo l'esigenza di portare avanti qualcosa di più serio e concreto, logicamente calandoci negli abissi del Black metal. Gli altri due componenti, alla batteria (Valerio Cau, attualmente è un bravo tatuatore) e al basso, avevano già due tracce pronte da diverso tempo, perchè intenzionati a portare avanti un progetto Black metal. Io alla chitarra, invece non avevo più nessuna motivazione a suonare Death metal con la mia precedente band, essendo un genere che non mi rappresentava del tutto, sentivo una vocazione propensa a qualcosa di più profondo e maledetto. In breve tempo trovai il nome della band, composi riff per altri due pezzi, tutti i testi, e per la prima volta mi occupai anche della voce, così nel giugno 2005 abbiamo registrato il nostro primo demo che spedimmo a varie riviste, zine e webzine dell' epoca, ricevendo delle recensioni positive. Da quel momento ci siamo messi sotto con decisione per creare nuovo materiale. Inizialmente con il primo demo avevamo descritto la figura dell' angelo ribelle ispirato da un classico: Il Paradiso Perduto di Milton. Dopo qualche mese con il secondo demo abbiamo introdotto elementi di spiritualismo e precisato le nostre intenzioni di inoltrarci in argomenti occulti della nostra Sardegna, così con licenza poetica abbiamo creato un'etichetta per descrivere il nostro stile: Occult Black Metal. (ispirazione dai Mortuary Drape) Nei primi anni di esistenza abbiamo spedito i nostri demo in ogni angolo del globo, abbiamo avuto numerose interviste da fanzine cartacee e creato una rete di contatti duratura, soprattutto in Sud America e in particolare in Cile, dove sono stati ristampati in maniera professionale i nostri demo e in seguito hanno pubblicato i nostri full-lenght. Per approfondire la nostra discografia potete guardare direttamente su Metal-archives / Metallum. Dopo numerosi cambi di formazione i Vultur adesso sono composti da me, Nicola Fulgheri voce/chitarra, Lorenzo Balia batteria, Nicola Spaziani chitarra e Maristella Spanu al basso, di recentissimo ingresso in sostituzione al nostro ormai ex bassista/compositore Federico Ruggiu. Da novembre 2023 siamo entrati nel roster del Management IDIA (I Did It Again).

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Il Black metal dei Mayhem, i Tormentor ungheresi, i Morbid con Dead, Dissection, Satyricon, Enslaved, Immortal, Emperor, Marduk e tutti i classici nordici, ma in particolare anche dai gruppi della Grecia e italiani come Rotting Christ, Mortuary Drape, Varathron, Necromass, Zemial, Opera IX, Necromantia. Poi sottolineo i Death SS, Paul Chain, The Black, Requiem. Sono un ultra fanatico di vecchi gruppi anni '80 come Hellhammer/Celtic Frost, Bathory (in tutte le loro versioni), Venom, Sodom, Destruction, Sarcofago, Sepultura, Mercyful Fate senza tralasciare Bulldozer, Necrodeath, Schizo, tutto il Thrash, Death metal, Heavy metal classico e tutta la musica più oscura e cupa, come i primi Current 93, Darkwave, Industrial e addirittura il Prog anni '70. Qualsiasi cosa che abbia un sentore macabro e occulto per noi è stato ed è fonte di ispirazione. anche un cimitero abbandonato, tombe di qualsiasi specie ed epoca, una galleria sotterranea, una chiesa buia con l'odore di incenso oppure in rovina, le Domus de janas, i Nuraghi e Pozzi sacri, i menhir, dolmen, circoli di pietra, boschi o montagne con forme rocciose particolari...sono tutte delle grandi ispirazioni senza fine.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Il nostro ultimo lavoro è un mini uscito nel 2021 intitolato 'Sa Processioni de is Mortus', è composto da 3 tracce principali più intro, intermezzo e outro. Da un punto di vista musicale abbiamo inserito elementi più melodici e virtuosi rispetto al passato, mentre i testi sono interamente in sardo, la tematica principale è la morte. Alcuni versi dei testi sono ispirati da un vecchio poema sardo intitolato Su Triunfu Eleonora, di Franciscu Dore. Processioni... è un lavoro che ormai appartiene al passato, un capitolo chiuso definitivamente. I Vultur adesso hanno ripreso il loro percorso naturale con la composizione di un nuovo disco che contiene tracce epico/feroci e ricche di maledizioni con gli occhi infuocati di Lucifero.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Musicalmente sono a mio agio nel tradizionalismo del metal estremo e datato, per gusti personali non mi interessa cercare nuove soluzioni, mi lascio trasportare istintivamente dai riff, poi cerco di dare una direzione al mio o quello che hanno creato gli altri componenti del gruppo, mantenendo il più possibile lo stile che abbiamo suonato in tutti questi anni; posso solo dire che facciamo Sardinian Occult Black Metal.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ci sono tanti gruppi interessanti, di solito cerco di recuperare tutto il materiale underground di nuova uscita, e nonostante esistano tanti gruppi standardizzati, si scoprono sempre delle belle sorprese, sia in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo. Il Metal sembra non avere un ricambio generazionale come un tempo, ma di positivo è che i gruppi stanno aumentando di qualità. Mi permetto di dire che in Sardegna abbiamo ottimi gruppi e invito a tenere d'occhio quello che esce dalla nostra isola e invito i lettori a contattare le bands underground.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Di positivo ci sono state tante soddisfazioni come i buoni riscontri che ha ottenuto la nostra musica, l'averci pubblicato o ristampato i nostri lavori, la condivisione di live con gruppi storici che seguo da tempo; siamo ancora qui per andare avanti e avere nuove esperienze. Sicuramente il punto massimo raggiunto con i Vultur è stato un mini tour in Cile insieme agli storici canadesi Blasphemy e tanti gruppi della scena estrema cilena, dove ho potuto conoscere di persona amici con cui mi sentivo da tanti anni solo tramite lettere scritte a mano. Amici dall'altra parte del globo che non avrei neanche lontanamente immaginato di incontrare dal vivo e invece mi ci sono ritrovato a bere qualche birra faccia a pari(termine sardo che significa uno di fronte all'altro). Le esperienze negative sono inevitabili, da cancellare ci sarebbe il coinvolgimento in determinati contesti di persone squallide e indegne: che muoiano presto, ma dopo una lunga sofferenza.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Internet oramai è fondamentale per la sua rapidità, è raggiungibile da tutti e non è dispendioso, soprattutto ti fa evitare file interminabili alle Poste. Ho iniziato il percorso nell'underground scrivendo lettere cartacee, trovando i contatti sui flyers. Ho tantissimi ricordi positivi: solo a vedere la cassetta della posta intasata di lettere o pacchi che contenevano cassette/CD underground mandati da chissà chi e da varie parti del mondo, senza preavvisi, per fare scambi o come promo, era una vera goduria appagante. Sono stati momenti magici e unici con una fame insaziabile di conoscenza e ricerca per qualsiasi band misteriosa, ma tutto questo appartiene al passato, dubito che ai giorni nostri, con le nuove tecnologie a disposizione, un giovane abbia voglia di perdere tempo facendo la fila alle Poste e spendere soldi per mandare lettere o pacchi con un contenuto musicale fisico. Mi auguro almeno che abbiano sempre la curiosità di scoprire e cercare nuovi gruppi anche se in maniera più virtuale.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Dipende da quante bollette arrivano e quanto aumenta la benzina (a qualcuno in Cielo e al Parlamento stanno fischiando le orecchie per le bestemmie). Anni fa potevo permettermi una media di circa 5 CD al mese, più vario materiale underground, comprese le t-shirts, ma in questi ultimi tempi ho limitato parecchio gli acquisti, di solito in un mese compro un CD nuovo e uno di seconda mano in qualche mercatino dell'usato, oppure un vinile. Anche se le uscite underground le metto sempre come priorità e faccio il possibile per recuperare i nuovi lavori, capita che qualche mese devo assolutamente passare... per il resto ascolto parecchia musica, è una necessità per la mia sopravvivenza.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Quello che mi preme è il poter creare e pubblicare dischi con il nome Vultur, portando live le nostre maledizioni, non solo sonore.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Grazie per averci dato la possibilità di diffondere il nostro nome. Invitiamo i lettori che non ci conoscono a scoprire la nostra musica su Youtube e altre piattaforme, e di seguirci su Facebook e Instagram. Abbiamo un nuovo album in preparazione che vorremmo vedere pubblicato il prima possibile. Non esitate a scoprire e contattare le bands underground, esiste un mondo sotterraneo con tanti gruppi interessanti.

Intervista di Jerico Articolo letto 376 volte.

 


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