Intervista Flash: Alex Calliari

Immagine di Alex Calliari Alex Calliari è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Ho iniziato a comporre i primi brani nel 2020, durante la quarantena: avevo 11 anni, e anche se suonavo da poco più di un anno la voglia di avere delle canzoni mie c'era già, così ho buttato là l'idea a mio papà, anche lui chitarrista, per farmi dare una mano con la produzione e da lì abbiamo continuato a registrare in maniera casalinga tutte le varie idee che mi venivano in mente.\r\nFin da subito abbiamo deciso di pubblicarli sul mio canale Youtube con annesso video ognuno con una tematica diversa e dopo un po' di tempo sono sbarcato su tutte le varie piattaforme streaming.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Per quanto riguarda il mondo chitarristico, la mia influenza più evidente sono i vari chitarristi virutosi dell'hard rock anni '80: Joe Satriani, George Lynch, Eddie Van Halen, Paul Gilbert, Nuno Bettencourt...\r\n Invece se parliamo di approccio al songwriting, arrangiamenti e ricerca delle melodie, spesso e volentieri prendo come punto di riferimento gruppi più moderni; Blink-182, Avril Lavigne, Bullet For My Valentine, così da avere un imprinting 'Old School' senza risultare però arretrato o superato.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

L'ultimo mio pezzo, "Parental Advisory", ha un'intenzione molto "singolosa"; con quel riff arioso e orecchiabile, un ritornello melodico che resta e un arrangiamento con dinamiche da montagne russe... Insomma, secondo me ha tutte le carte in regola per per poterla definire una canzone ben riuscita.\r\nCome dicevo prima, potete tranquillamente trovare la song sul mio canale Youtube, 'Alex Calliari', Spotify, Deezer, Itunes e su tutte le altre piattaforme.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Bhe, onestamente credo che anche solo la premessa dei miei lavori si distanzi parecchio da quello che si può sentire normalmente, ossia canzoni strumentali rock incentrate sulla chitarra dove sì c'è tecnica, ma ci si focalizza principalmente sulla melodia, in modo da essere appetibili dalle persone che non sono chitarristi e non suonano nessuno strumento.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Che sicuramente ci sono tantissime proposte valide, anche di generi molto diversi tra loro, e per rendersene conto bastarebbe andare a un qualunque concorso aperto a tutti i generi musicali.\r\nUna delle ragioni per qui credo che la maggior parte dei gruppi, per quanto volenterosi e originali possano essere non trovano facilmente uno spazio per esibirsi e farsi notare dal pubblico, è che troppo spesso i gestori dei locali preferiscono dare spazio alle cover band piuttosto che ai gruppi con musica originale, lasciando di fatto tagliati fuori tutti quelli che hanno qualcosa di proprio da dire.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Non credo che nel mio percorso , fin'ora, ci sia mai stata una disavventura che preferirei eliminare completamente dalla mia mente...O almeno, nessuna che non mi abbia insegnato qualcosa!\r\nTra i ricordi che conservo con più fierezza ci sono sicuramente la partecipazione alla finale nazionale del Tour Music Fest nel 2022 (a cui tra l'altro parteciperò anche quest'anno), l'esibizione al Torino Comics 2023 come ospite al concorso "Battle of the Bands" e il premio come 3° miglior chitarrista dello Scaligera Music Contest del 2022.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Quando penso agli artisti emergenti come me, penso sempre al desiderio di riuscire a guadagnare dalle vendite della propria musica. Da quello che mi sembra di vedere, Internet è riuscito da una parte a dare la possibilità di promuoversi gratuitamente a chiunque lo volesse, e dall'altra di ascoltare in maniera praticamente gratuita il prodotto dei gruppi, all'inizio pressoché illegalmente tramite scambio in rete di mp3 estrapolati dai CD originali, qualche anno dopo legalizzata con Spotify & company, ma il risultato è sempre quello: gli artisti se la sono presa in quel posto economicamente.\r\nQuindi in definitiva sì, Internet è stato sicuramente positivo per la promozione della scena, ma a che costo? Ne è valsa davvero la pena? A voi la riflessione.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Praticamente più di quanti me ne stanno in casa. \r\nSe trovo un gruppo e voglio supportarlo, la prima cosa a cui penso è comprarmi il CD, magari pure la maglietta, perché oltre alla soddisfazione di avere letteralmente in mano la musica che mi piace so di dare anche un contributo monetario al gruppo perché, ricollegandomi al discorso di prima, le royalties delle piattaforme digitali rendono poco.\r\nDifficile dire quanti ne ascolto, insomma, a casa mia c'è musica praticamente tutto il giorno, quindi...

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Mmm, non so, sicuramente qualcosa del tipo: "Studio-album-tour-festa" finché non avrò 80 anni e non riuscirò più a stare su un palco.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Ringrazio Metal Wave per l'opportunità, spero di poter avere finire ancora sulla vostra webzine in futuro. \r\nMa fino a quel momento... IN ROCK WE TRUST

Intervista di Jerico Articolo letto 279 volte.

 


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