Intervista Flash: Andrea Ferraro

Immagine di Andrea Ferraro Andrea Ferraro è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Il mio percorso inizia nel 2020, avevo la necessità di creare un progetto musicale che nessuno potesse togliermi e che diventasse un po’ la mia “casa musicale”, un progetto che potesse darmi la possibilità di crescere musicalmente e di esprimere chi sono e cosa provo...Così è nato “The Black Project”.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Se parliamo di generi, c’è dentro davvero di tutto...Principalmente, oltre ovviamente al metal, si possono riscontrare anche influenze prog e blues, in dosi diverse. Quanto alle band, Black Sabbath, Pantera, Alice In Chains, Tool, Children Of Bodom, Death...ne potrei nominare davvero tante...

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Credo di avere una visione abbastanza obiettiva di questo primo album...quello che mi piace di più è che sono riuscito a buttar giù le fondamenta per sviluppare il mio linguaggio musicale personale, ho fatto capire agli ascoltatori qual è il panorama in cui mi muovo e in cui intendo muovermi da qui in avanti, sia musicalmente, sia a livello di messaggi trasmessi attraverso la mia musica...le canzoni sono piene di energia e ben costruite e questo mi piace. Ci sono anche tantissime cose da migliorare, sia a livello del mio playing, sia a livello compositivo, sia a livello di produzione. Essendo un album di debutto, sono presenti alcune ingenuità o elementi acerbi che non sentirete nel secondo album, album in cui spero di condensare tutto ciò che ho imparato durante il processo creativo e realizzativo di “The Black Project”.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

La scena metal è davvero variegata ! Sicuramente la mia scelta di pormi nel sottogenere strumentale fa capire che sto cercando di scavarmi una nicchia molto molto particolare...il mio è un progetto giovane, ma sono convinto che con il tempo, se riesco a crescere come spero, potrò dire la mia in modo differente da come lo fanno tutti gli altri. Ognuno di noi ha dentro di sé una matrice di unicità e originalità, e l’unico modo per stampare quella matrice su tutti i tuoi lavori, è lavorare molto duramente.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Penso sia dannatamente interessante, in Italia puoi andare a vedere un festival metal semisconosciuto e trovare band davvero fortissime e preparate pronte a sorprenderti...Come nota negativa invece riscontro una tendenza all’omologazione, c’è una certa pigrizia nell’accomodarsi sempre in binari tracciati da altri, che è probabilmente il motivo per cui tanti restano nell’ombra pur producendo ottima musica e avendo basi tecniche notevoli.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Rifarei esattamente tutto allo stesso modo. Ciò non significa che io non abbia commesso errori, ma penso che sia necessario commettere quegli sbagli per poter crescere davvero. Ovviamente sarebbe semplice rispondere, “rifarei tutto ma senza quell’errore”, ma non sarebbe un percorso realistico ! Ciò che ricorderò sempre è quanto stavo male nel periodo in cui ho iniziato a comporre questi 8 brani, e quanto l’aver scritto, inciso e pubblicato questi pezzi, abbia reso la mia vita migliore.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Internet ha cambiato completamente il panorama discografico, possiamo chiederci se in meglio o in peggio, ma è un fatto che la rete risulti oggi un tramite imprescindibile per la musica di ogni artista che voglia essere ascoltato. Ho puntato tanto sui miei vari canali social perché li reputo un’ interfaccia importantissima tramite cui il mondo esterno ha la possibilità di conoscermi. Ad esempio il videoclip di Sleep Paralysis, uscito da poco, sta ottenendo un ottimo riscontro su YouTube e questo mi fa davvero piacere.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Devo dire che non sono un grande collezionatore di supporti fisici, ma ho la mia collezione ampliata negli anni. Ultimamente comunque, se devo scegliere un supporto fisico, preferisco acquistare vinili.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Attualmente il focus è tutto sul portare il mio album live, spero di pubblicare presto un calendario di date. Successivamente sarà il momento di incidere il secondo album, che si chiamerà “Nightmares” e che spero traccerà una grande crescita rispetto a questo primo lavoro.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Vorrei solo dire che spero continuiate a seguirmi, perché ho ancora tanto da dire ! \r\nQuesto album è stato il mio esordio, ma è solo il primo capitolo di un libro più ampio !\r\nGrazie Metal Wave per avermi ospitato !

Intervista di Jerico Articolo letto 163 volte.

 


Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.